“Salvaguardare l’unità della Chiesa, l’integrità della fede e l’azione pastorale della Chiesa Cattolica a favore del popolo di Dio”, sono queste le motivazioni che hanno spinto la Diocesi di Teano-Calvi a pubblicare un documento – firmato dal vicario generale don Luigi De Rosa – che spiega ai fedeli di incorrere in una scomunica latae sententia qualora vi fossero adesioni alle iniziative del movimento denominato “Chiesa anglo cattolica d’Europa Nostra Signora dei Santi” a cui ha aderito con atto formale il sig. Michele Varone, un tempo sacerdote in questa Diocesi (della Congregazione religiosa dei Passionisti).
Pena latae sententiae. Cos’è?
Il movimento che ha posizioni contrarie alla fede cattolica non riconosce la figura del Papa né i suoi insegnamenti, quindi chiunque vi aderisse non essendo in comunione con Cristo e la Chiesa, sarebbe di fatto scomunicato: la pena latae sententiae infatti corrisponde ad una sentenza che prende immediata forma per il solo fatto di aver trasgredito una legge o un precetto, in questo caso la colpa corrisponde al delitto canonico di scisma.
Le precisazioni della Diocesi di Teano-Calvi
Michele Varone già dal 7 ottobre 2011, con un Decreto Congregazione “veniva dimesso dallo stato clericale e dispensato dagli Oneri della Sacra Ordinazione”; il 2 febbraio 2025 con un atto pubblico e formale entrava a far parte del movimento che lo associa alla parrocchia di Calvi Risorta (CE) nella Diocesi di Roma e centro Sud Italia e Isole secondo la configurazione territoriale che il predetto movimento si sarebbe dato. “Dovere della vigilanza” e “saggio discernimento” è l’appello che fa la Diocesi di Teano-Calvi ai cattolici, tanto del luogo quanto di ogni altra provenienza, al fine di preservare l’integrità e il valore della appartenenza alla Chiesa Cattolica “fondata sulla salda roccia dell’apostolo Pietro” di cui ogni Papa è successore.