Entrata nel vivo la Settimana dell’AgriCultura promossa dall’Istituto comprensivo di Alife in programma dal 24 al 29 marzo. Sensibilizzare i più giovani ai temi della sostenibilità ambientale e sostenibilità alimentare, al rispetto delle tradizioni e delle qualità dei territori; far conoscere le potenzialità e la valenza del comparto agricolo come motore dell’economia locale, oltre che sinonimo di qualità: questi gli obiettivi della manifestazione che si è aperta con una cerimonia ufficiale presso la sede del Parco regionale del Matese a San Potito Sannitico. La dirigente scolastica Angela Faraone ha dato inizio ai lavori; al suo intervento si sono affiancati quelli di sindaci e autorità locali tra cui il padrone di casa, Agostino Navarra presidente del Parco.
Per l’intera settimana gli alunni dei plessi scolastici dell’IC di Alife ricadenti nei comuni di Alife, Sant’Angelo d’Alife, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico e Gioia Sannitica vivono un’esperienza di vero e proprio contatto con le realtà agricole dei territori di appartenenza e con esperti del settore: aziende agricole, laboratori caseari, vigneti ed uliveti, aziende agrituristiche, biscottifici e birrifici, il Consorzio di Bonifica del Sannio-Alifano e l’Azienda dell’Istituto Agrario di Piedimonte Matese saranno la nuova “scuola” per i piccoli allievi di elementari e medie. Formaggi, vini e olio, tartufi tra i prodotti di elevata qualità che il Matese offre ai suoi abitanti e a quanti da fuori vi giungono per la scelta di prodotti sani e genuini; e quanto lavoro o competenza c’è dietro tutto questo: di volta in volta verrà spiegato ai più giovani, curiosi di conoscere e sapere sempre meglio sulla loro terra natìa. Dal produttore al consumatore sarà il percorso che osserveranno da vicino passando per le tecniche di trasformazione e conservazione dei prodotti destinati al consumo. Un vero e proprio laboratorio agricolo in cui si innestano tecniche della più antica tradizione contadina e quelle moderne adeguata agli standard tecnico-scientifici moderni che qualificano la proposta dell’agricoltura matesina. Pensarsi cittadini di una terra ricca, ancora capace di offrire buoni frutti e possibilità di crescita sociale ed economica ai suoi abitanti: scoprendolo, per qualcuno di questi ragazzi, potrebbe essere motivo e desiderio di fare altrettanto, quando saranno più grandi.