
Giornali, radio e tv, dalla carta al web e poi dilagando sui social, nella giornata del 2 aprile si è parlato di lui, di Franco Pepe, l’artigiano della pizza, padre del progetto “Pepe in Grani” con sede a Caiazzo, premiato il 2 aprile a Palazzo Chigi insieme ad altre sette personalità del cibo con il riconoscimento di Maestri dell’Arte della Cucina Italiana. Una scelta del Governo mirata a premiare uomini e donne che da anni promuovono l’eccellenza alimentare italiana, dando seguito al provvedimento della legge 59/2024per valorizzare le più importanti categorie di settore.
“Un pensiero speciale va alla mia famiglia, a mio padre Stefano, mia madre Maria e mio nonno Ciccio, che hanno sempre creduto nelle istituzioni”, le prime parole rilasciate da Francio Pepe sui social. “Questo premio non è solo un riconoscimento personale, ma rappresenta un passo fondamentale verso la definizione concreta della figura del pizzaiolo, con un’adeguata formazione nelle scuole istituzionali. Per me, questo è il traguardo più grande raggiunto in questi anni di lavoro”. Anni di progetti, di nuove sfide e di premi che ormai non si contano più.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste hanno premiato 8 grandi nomi, protagonisti del food, ambasciatori di qualità e professionalità a cui tutto il mondo guarda. Insieme al caiatino Franco Pepe nominato Maestro dell’arte della pizza, ci sono i maestri Massimo Bottura, Maestro dell’arte della cucina; Iginio Massari, Maestro della pasticceria; Carlotta Fabbri, Maestra della gelateria; Carlo Petrini, Maestro dell’arte della gastronomia; Piercristiano Brazzale, Maestro dell’arte casearia; Maria Francesca Di Martino, Maestra dell’arte olivicola italiana; Riccardo Cotarella, Maestro dell’arte vitivinicola. Ciascuno di essi, depositario di tradizioni e promotore di innovazioni nel settore di competenza, come ha dimostrato il nostro conterraneo Pepe. Da un panificio e poi trattoria di famiglia, alle pizze speciali del suo progetto nato nel 2012 con Pepe in Grani, pizzeria nel centro storico di Caiazzo, in una antica dimora trasformata anche in struttura ricettiva.
Franco Pepe ci insegna come restare, come aver cura della Storia e delle radici, come rigenerare una comunità a partire da pochi elementi essenziali. Con lui acqua e farina, divenuti una straordinaria prelibatezza culinaria, sono state apripista per nuovi altri sapori (soprattutto campani) e per la ritrovata visibilità del centro storico della sua città d’origine. Merito di chi ha saputo affiancare con altrettante piccole e grandi opere la sua interessante e audace iniziativa: l’Amministrazione comunale di Caiazzo e le associazioni culturali locali protagoniste di partecipate iniziative partecipate; ed altri piccoli e medi commercianti e ristoratori nati intorno all’onda positiva di Pepe in Grani che porta a Caiazzo sempre più gente. Lo confermano le parole del sindaco Stefano Giaquinto commentando quanto accaduto ieri a Palazzo Chigi: “Un traguardo che onora non solo la sua straordinaria carriera, ma anche l’intera città di Caiazzo, che grazie al suo talento e alla sua visione è diventata un punto di riferimento per gli amanti della gastronomia italiana”. Sempre con Franco Pepe, nella sua straordinaria squadra di innovatori ci sono i coltivatori che in cordata hanno camminato con lui in questi anni migliorando i loro prodotti e conservando gli standard di qualità richiesti dal maestro pizzaiolo: si va dalla cipolla di Alife all’oliva caiazzana e all’olio d’oliva delle colline di Caiazzo; dalla mozzarella di bufala alle confetture – altra tradizione delle Campania – al saporito quanto delicato pomodori riccio solo per citarne alcuni…
Da Caiazzo al mondo intero, la sua pizza e la narrazione della sua pizza sono arrivate ovunque; le collaborazioni con altri pluripremiati chef conferma l’orizzonte ampio su cui si muove il pizzaiolo senza temere la sperimentazione, con le mani in pasta alla tradizione.