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Artefici del cambiamento delle città e dell’Italia intera, tocca ai cittadini partecipare. La scuola politica della Diocesi

A Piedimonte Matese il secondo incontro del ciclo "Le Parole della Politica" promosso dalle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca. Si continua il 10 maggio e poi il 14 giugno

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La sala multimediale dell’Episcopio di Piedimonte Matese ha ospitato il secondo appuntamento del ciclo “Le Parole della Politica” per riflettere sull’esperienza del coinvolgimento civico coinvolgimento dal basso, del principio costituzionale che ricorda ai cittadini italiani che “la sovranità appartiene al popolo”.
È per tutti il fare politica, una responsabilità che non esclude nessuna categoria sociale, nessuna età: conta esserci, prendere parte, vivere le comunità e lo Stato.
Alla base di questa riflessione la parola “Partecipazione” protagonista del secondo incontro di quattro appuntamenti promossi dalle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca attraverso gli Uffici “Problemi sociali e lavoro” in vista di una possibile scuola socio-politica ispirata alla Dottrina sociale della Chiesa. È nella volontà del vescovo Mons. Giacomo Cirulli offrire alle comunità di cui fanno parte tutti i cittadini (quelli già impegnai in politica, quelli che vivono l’associazionismo laico o ecclesiale, o i cittadini senza particolari impegni) una proposta formativa sui valori della politica in quanto servizio, esperienza di partecipazione, chiamata ai doveri, esercizio di diritti, esperienza di sussidiarietà.

L’incontro, dopo il primo dedicato alla parole “Politica” tenuto a Sessa Aurunca tenuto dal prof. Rocco D’Ambrosio docente alla Pontificia Università Gregoriana, è stato condotto da Emma Amiconi presidente di Fondaca (Fondazione per la cittadinanza attiva).
Il ruolo di protagonismo assoluto dei cittadini da cui scaturiscono processi politici; le caratteristiche della cittadinanza attiva come iniziativa autonoma dei cittadini; le arene (i contesti in cui si realizza); su quali temi può spaziare l’esperienza della cittadinanza attiva; la consapevolezza di prendere parte o generare conflitti; la consapevolezza di non sostituirsi ai partiti sono alcuni dei “casi” di cittadinanza proposti all’assemblea. Ad essi l’elenco e la riflessione sui poteri di informare, simbolico, istituzionale, di partnership…
E l’impegno perché le cose accadano: si va dal varo di leggi, alla mobilitazione di risorse, alla definizione di regole, etc.
Presenti all’incontro rappresentanti del mondo ecclesiale e laicale, alcuni esponenti di gruppi politici ed associazioni territoriali, e le equipe degli Uffici diocesani “Problemi sociali e lavoro” con i rispettivi direttori responsabili dell’iniziativa in corso.
Prossimo appuntamento il 10 maggio a Mondragone nel salone della parrocchia San Rufino con il Dott. Raffaello Magi consigliere della Corte di Cassazione per riflettere sulla parola “Legalità”.

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