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“Parco Nazionale. Facciamo chiarezza”, l’evento per spigare il futuro del Matese e dei suoi abitanti

Se ne fa promotrice la Consulta del Matese che aggrega le associazioni che si occupano di tutela e promozione del Matese. Saranno presenti Sammarone, presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo e Marcelli, allevatore e presidente di Appia–Rete Pastorizia Italiana

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Aula Consiliare di Alife. Uno dei tanti incontri promossi dalle Amministrazioni comunali e il Parco Regionale del Matese per ascoltarsi e confrontarsi tra categorie sociali diverse

È in programma per lunedì 14 aprile 2025 alle 17.00, l’incontro pubblico dal titolo “Parco Nazionale, facciamo chiarezza!”, promosso dalla Consulta del Matese, l’aggregazione di associazioni (delle province di Caserta e Benevento) che hanno a cuore la tutela dei luoghi montani e li promuovono. L’appuntamento si svolgerà nell’Aula Consiliare del Comune di Piedimonte Matese e rappresenta un momento importante di dialogo e confronto su un tema di grande rilevanza per il territorio alla vigilia della nascita del Parco Nazionale del Matese, prevista dal 22 aprile come stabilito dalla sentenza del TAR Lazio in risposta al ricorso dell’Associazione Italia Nostra rispetto ai ritardi e agli adempimenti mancati da parte delle Regioni Campania e Molise nell’ ottemperare agli obblighi di perimetrazione e zonizzazione necessari per chiudere il processo costitutivo del nuovo Ente nazionale.

All’incontro interverrà Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, figura di riferimento nel panorama della tutela ambientale e della gestione delle aree protette italiane. Accanto a lui ci sarà Nunzio Marcelli, allevatore e presidente di Appia–Rete Pastorizia Italiana, realtà impegnata nella valorizzazione della pastorizia come patrimonio culturale, sociale ed economico (scarica la locandina).

Ad introdurre i lavori sarà Franco Panella, in rappresentanza della Consulta del Matese che intende offrire alla comunità locale (sindaco, cittadini, agricoltori, allevatori, imprenditori) un’occasione concreta per approfondire le implicazioni, le opportunità e le criticità legate alla costituzione di un Parco Nazionale in quest’area.

L’evento si inserisce nel filone di iniziative che negli ultimi due mesi si stanno portando avanti per spiegare nei dettagli il nascente Parco; ad oggi sono stati soprattutto i Comuni ricadenti nell’area interessata, in sinergia con il Parco Regionale e il presidente Agostino Navarra ad aprire occasioni di dibattito e in qualche caso pesanti scontri dialettici: associazioni di categoria come cacciatori ed allevatori rappresentano il fronte più duro ad accogliere la nuova vita del Parco temendone limiti e perdite per le proprie attività. Dubbi legittimi di fronte al nuovo che avanza ma anche tanta disinformazione emergono dagli incontri pubblici il cui fine – come ribadito in ogni sede dal presidente Navarra – è quello di ascoltare tutti, accogliere ogni istanza, e lavorare perché si entri nel Parco Nazionale con un Regolamento aggiornato sulle esigenze di vita di tutti, ma nel rispetto degli obblighi di tutela previsti, e che, indipendentemente dall’essere in Parco o meno, coinvolgono già l’attuale area interessata per i vincoli stabiliti da Regione ed Europa attraverso i sistemi “Parco Regionale” e “Natura 2000”. La maggior partecipazione alle riunioni pubbliche è quella delle categorie più preoccupate, da cui il clima teso e ostile rispetto al futuro che anche la Consulta con il prossimo incontro intende smorzare e mitigare portando un’ulteriore dose di corretta e sana informazione. Sono due le fragilità che emergono dal quadro attuale che si è delineato in occasione delle riunioni organizzate, e sono riassumibili nella parola “responsabilità”: la manchevolezza dei cittadini (le già citate associazioni di categoria) nel recepire informazioni e conoscenze sul valore dell’area parco, nell’accogliere norme e prescrizioni che sono per la tutela di un sistema naturalistico che prescinde dall’interesse “particolare” dell’uomo, nella difficoltà a pensarsi parte integrante di una rete che può unire uomo, ambiente, animali e generare progresso, economia. Dall’altro le mancate responsabilità della politica locale (amministratori, rappresentanti di enti) nella permanente promozione e formazione sui temi del Parco e nella costruzione di idee (che ad oggi mancano ancora) sullo sviluppo sociale che l’Ente nazionale porterebbe.

L’acqua, la più grande risorsa del Matese; il tartufo, pregiato sapore culinario; pecore, vacche, cavalli la risorsa animale che copre i pascoli; volatili, anfibi, fiori di specie rare e protette; le grotte carsiche, altra naturale bellezza del Matese; mammiferi come lupi e cervi in crescendo; rifiorite coltivazioni come la segale ed altri grani antichi e le più note produzioni di patate e cipolle; storia, tradizioni e folklore tra sacro e profano; la piccola e media industria a gestione familiare; la proposta escursionistica affidata al passo esperto e rispettoso di associazioni che conoscono ed amano il Matese. C’è tutta la stoffa per essere uno straordinario Parco Nazionale del Matese.

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