Il recente momento formativo dedicato alle Confraternite delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca, e gli eventi religiosi della Settimana Santa che le hanno viste protagoniste, aprono ad una riflessione sulla ricchezza storica e le prospettive ecclesiali di questa esperienza. Ne parla don Carlo Fiorenza incaricato dal Vescovo Giacomo Cirulli della cura spirituale delle associazioni laicali.
Carlo Fiorenza* – Da sempre nella vita della Chiesa, lo Spirito Santo suscita forme diverse di partecipazione alla vita ecclesiale e di servizio. Tra queste, un posto speciale è occupato dalle confraternite, antiche e preziose espressioni dell’impegno dei laici nella vita e nella missione della Chiesa.
Nelle confraternite, uomini e donne di ogni tempo si sono riuniti per coltivare la preghiera, l’esercizio della carità a vari livelli, la formazione cristiana e per sostenere la bellezza della liturgia e della vita comunitaria. Esse sono segno visibile di una fede che si fa opera, di una carità che si fa stile di vita.
I laici, associandosi nelle confraternite, mostrano che la vocazione battesimale non si esaurisce in una fede privata, ma si apre al servizio della Chiesa e della società. Essi, con la loro testimonianza discreta e perseverante, contribuiscono a rendere presente il Regno di Dio nella storia. Il Concilio Vaticano II ci ricorda che “tutti i fedeli sono chiamati alla santità e alla missione propria della Chiesa, secondo la propria condizione di vita” (cfr. Lumen Gentium, 33). Le confraternite, nella loro ricca tradizione, sono una risposta viva a questa chiamata.
Oggi più che mai, abbiamo bisogno di laici che, riuniti nella fraternità, sappiano essere luce del mondo e sale della terra, testimoniando che la fede non è solo parola, ma vita concreta, amore che si fa servizio.
Convinto del valore e del ruolo che le confraternite possono rappresentare nella nostra compagine ecclesiale, Il nostro vescovo Giacomo Cirulli mi ha affidato il compito di coordinare ed unire dette associazioni ecclesiali presenti nelle tre diocesi, nella prospettiva di un cammino comune. Sulla scorta delle indicazioni date dal nostro Pastore, è stato attivato un cammino percorso che ha coinvolto e riunito le realtà associative di ogni singola diocesi. Nel corso degli incontri, rimandando a tempi futuri la soluzione di alcune problematiche pratiche, l’attenzione si è focalizzata fondamentalmente sull’identità della confraternita, assumendo che, pur nelle peculiari differenze di ciascuna, debba essere “laboratorio di fraternità cristiana”, ossia un luogo dove la comunione è legge, dove si condivide e sperimenta la carità cristiana. Si sostiene a più riprese che la legge dell’amore di Gesù è imperativa ed è l’unica che ci differenzia, ci identifica rispetto ad altre strutture sociali. Quindi questo cammino di organizzazione include la revisione dell’identità di ogni realtà aggregativa e soprattutto il suo specifico ecclesiale. In un secondo momento ci si è concentrati nella lettura delle realtà esistenti inquadrandole nell’ottica della vocazione confraternale autentica, facendo emergere anche le criticità che devono essere superate e raccordate alle esigenze della comunione effettiva dei sodali e nell’esercizio della carità, che interpella ogni associazione nella traduzione storica, nel vissuto concreto di quanto professa. L’indirizzo del nostro vescovo è quello di valorizzare queste risorse ecclesiali con la loro storia e comprenderle nell’orizzonte di una chiesa sinodale che cammina nello spirito del Vaticano II, alimentando la comunione ecclesiale e rispondendo alle esigenze del nostro tempo in una mutata situazione epocale.
Invitati ad essere quest’anno in particolare pellegrini di speranza, tutte le confraternite parteciperanno al giubileo diocesano nel mese di settembre. Altra fase delicata sarà la dotazione di uno statuto comune, i cui criteri base sono già in fase di studio.
* sacerdote, responsabile delle Confraternite nelle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca.