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Conclave, si comincia. Da oggi la Cappella Sistina è il centro del mondo

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M. Michela Nicolais – “L’elezione continui a svolgersi nella Cappella Sistina, ove tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà presentarsi un giorno per essere giudicato”. E’ la disposizione di Giovanni Paolo II nella costituzione apostolica Universi Dominici Gregis. Parole che richiamano alla  memoria memoria i versi del Trittico Romano, dove la visione poetica di Karol Wojtyla coniugava il principio e la fine, la storia terrena e la sua ricapitolazione ultima, assegnando a coloro che hanno il compito di eleggere il successore di Pietro una responsabilità destinata a lasciare un segno indelebile nella storia della Chiesa. Oggi, con l’inizio del Conclave dal quale uscirà il 267° Pontefice, la Cappella Sistina torna ad essere il centro del mondo. Tutti gli occhi, reali, virtuali e digitali sono puntati sui 133 cardinali elettori, provenienti da 71 paesi diversi, che entreranno in Sistina in processione dalla Cappella Paolina e, dopo il giuramento  ascolteranno l’”Extra Omnes” (fuori tutti) del maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, mons. Diego Ravelli.

 Il “timing” dei cardinali.  Questo pomeriggio i 133 cardinali elettori partiranno da Casa Santa Marta in direzione del Palazzo apostolico alle 15.45. Alle 16.30 è previsto l’ingresso nella Cappella Sistina, con cui inizierà il Conclave, dopo la messa “Pro eligendo Romano Pontifice” in programma alle 10 del mattino. Da domani, 8 maggio, i cardinali si dirigeranno da Casa Santa Marta al Palazzo apostolico verso le 7.45. Una volta giunti al Palazzo apostolico, è in programma la messa con le lodi nella Cappella Paolina, al termine della quale i porporati si ritireranno nella Cappella Sistina dove pregheranno l’ora media e cominceranno le procedure di voto. Per quanto riguarda gli orari orientativi delle fumate, quelle mattutine saranno dopo le 10.30 (se la fumata è bianca) e dopo le 12.30. Alle 12.30 è previsto il rientro a Casa Santa Marta per il pranzo, dopo il quale, alle 15.45, i cardinali elettori si avvieranno nuovamente verso il Palazzo apostolico, dove si ritireranno nella Sistina per poi cominciare, al termine dei vespri, le operazioni di voto. Gli orari orientativi delle fumate pomeridiane sono intorno alle 17.30 (se la fumata è bianca) e intorno alle 19.

 Gli arredi.  In occasione del Conclave, la Cappella è arredata con sedie di ciliegio, contrassegnate dal nome e cognome di ciascun cardinale Elettore, e tavoli di legno grezzo, coperti da un panno beige e satin bordeaux, disposti su due file di diverso livello. Davanti all’altare, sotto il Giudizio Universale di Michelangelo, un tavolo per l’urna di legno grezzo dove saranno raccolte le schede con i voti, e un leggio con il Vangelo sul quale i porporati prestano giuramento. I cardinali elettori non camminano sul pavimento cosmatesco della Cappella Sistina, ma su una struttura piana in legno coperta da un panno beige, alta 50-60 centimetri da terra ed in linea con il secondo gradino dell’altare. Per ogni porporato sono previsti anche un sacchetto in velluto per ritirare le schede e i segnaposti con il loro nome, insieme ad una penna, una cartellina rossa d’appoggio e una scheda per scrutinio. Per tutti è fatto divieto assoluto di utilizzare qualsiasi dispositivo elettronico o mettersi in contatto con l’esterno.

 Le operazioni di voto.  Nel primo giorno del Conclave c’è la possibilità, facoltativa, di tenere una sola votazione, mentre nei giorni successivi sonno quattro in totale, due la mattina e due il pomeriggio. Una volta scritto il nome sulla scheda sotto la frase “Eligo in Summum Pontificem”, ogni singolo cardinale elettore si avvia verso l’altare con la scheda piegata e ben visibile, la adagia su un piatto d’argento poggiato su un’urna e poi la lascia scivolare all’interno. Per eleggere il nuovo Pontefice è necessaria una maggioranza qualificata di due terzi, che in questo Conclave è pari ad 89 voti. Dopo la solenne accettazione si bruciano le schede, facendo in modo che da piazza San Pietro possa vedersi la classica fumata bianca.

 La stufa.  Come è tradizione dal 1939, all’inizio di ogni Conclave viene collocata in Sistina la celebre stufa (due strutture simili collegate) dalla cui canna fumaria uscirà la “fumata”, tramite il comignolo installato sul tetto della Cappella: fumata nera nei casi di non raggiunta maggioranza, fumata bianca per la elezione del nuovo Sommo Pontefice. La stufa, in ghisa, alta 1 metro circa e di diametro medio pari a 0.45 metri, è dotata di uno sportello inferiore per l’accensione dell’innesco, con valvola manuale di regolazione del tiraggio e di uno sportello superiore per l’introduzione dei documenti da bruciare. Le fumate nere sono ottenute con la bruciatura delle schede; la fumata bianca con la bruciatura delle schede e di paglia umida. Nel conclave del 2005 venne anche utilizzata per la prima volta un’apparecchiatura ausiliaria a fumogeni per incrementare la visibilità delle fumate.

La “stanza delle lacrime”.   Al termine del Conclave il nuovo Pontefice si ritira nella “stanza delle lacrime”, ovvero nella sacrestia della Cappella Sistina, per indossare i paramenti papali con i quali si presenterà in pubblico – per la prima volta – dalla Loggia delle Benedizioni della basilica di San Pietro. Il nome della stanza deriva dalla consuetudine che il Pontefice si commuova e in scoppi in lacrime per il peso del ruolo che è chiamato a svolgere. Tradizionalmente, nella sacrestia sono presenti paramenti papali di tre diverse misure che possono adattarsi alla taglia del nuovo eletto. Dopo la preghiera per il nuovo Pontefice e l’ossequio dei cardinali, viene intonato il “Te Deum”, che segna la fine del Conclave.  Il cardinale protodiacono, Dominique Mamberti, si affaccia dalla Loggia centrale della basilica di San Pietro per pronunciare l’”Habemus papam”. Poi la prima benedizione “Urbi et Orbi” del nuovo Pontefice.

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In foto la “Stanza delle lacrime” adiacente alla Cappella Sistina; alcuni momenti della messa “Pro eligendo Romano Pontifice” celebrata questa mattina nella Basilica di San Pietro. 

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