“Occorre anche un nuovo spirito di Stato in tutti Noi” (…); senza la condivisione dei princìpi della corretta gestione del rifiuto non riusciremo ad argin are questo malcostume e queste azioni criminali che attentano alla nostra salute”. Sono le parole (link al testo integrale) del Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, Commissario Unico Nazionale per la bonifica dei siti inquinati soggetti a sanzioni comunitarie e per la Terra dei Fuochi, lette in suo nome dal Funzionario di UTA (Unità Tecnica Amministrativa) Giuseppe Fusco in occasione della VI tappa del pellegrinaggio di speranza “Sulle orme della Laudato sì” organizzato dalla Conferenza Episcopale Campana.
Il contesto è quello della Casa della Carità di Pignataro Maggiore nella Diocesi di Teano-Calvi, che ha ospitato un momento di confronto e di riflessione mercoledì 21 maggio alla presenza di cittadini, di rappresentanti delle istituzioni ecclesiali, civili e militari, di associazioni laiche ed ecclesiali, di giovani studenti locali. Nella mattinata è un successivo percorso verso l’area di confine con la discarica ex Pozzi-Ginori, tra i siti inquinati più pericolosi e attenzionati d’Europa: 100.000 mq di superficie con circa 22.000 mq coperti dove agli inizi degli anni ’60 venne impiantato uno stabilimento industriale, poi dismesso, in cui si producevano vernici e ceramiche industriali. Nel 2015 veniva accertata sul posto la presenza di rifiuti speciali e pericolosi.
Partito da Pompei il 16 maggio, il pellegrinaggio che ha visto un gruppo di circa 10 pellegrini direttamente coinvolti, ha percorso le Diocesi campane i cui territori recano le profonde ferite dell’inquinamento ambientale: dolore che si protrae da decenni unito ormai alla consapevolezza che il danno e i ritardi dei risanamenti nascondono la fitta trama di relazioni tra l’amministrazione politica dei territori e la criminalità organizzata.
Ad aprire la mattinata di Pignataro Mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca, il cui intervento è servito a rileggere il dramma in atto con gli occhi della speranza: prima delle parole di denuncia il Pastore ha descritto in sequenza le bellezze paesaggistiche, storico-artistiche, archeologiche dell’Alto casertano, “di una terra ricca di acque, racchiusa tra i fiumi Volturno e Garigliano e decine di affluenti; di una terra la cui bellezza, senza interruzione, si estende dal mare di Mondragone alle vette del Matese”, richiamando la nobile attività lavorativa di uomini e donne e soprattutto giovani, che grazie ad idee sincere e progetti onesti “decidono di investire e restare”; ha richiamato le tante attività imprenditoriali legate alla produzione e valorizzazione di prodotti tipici di cui il territorio coincidente con le tre Diocesi da lui guidate, è ricco. Forme di diffusa legalità e scrigni di bellezze storiche (cita l’antica Cales, la città di Sessa Aurunca) di cui c’è bisogno di parlare più spesso ma soprattutto sostenere con azioni di promozione “senza speculazione ed interessi personali”, ha aggiunto il Pastore. Al tavolo dei relatori con Mons. Cirulli, il Generale dei Carabinieri Forestali della Campania Giuseppe Lungo, un ulteriore intervento in cui si sono alternate denuncia e speranza: la cronaca dei fatti (che il Comune di Calvi Risorta sapesse da tempo lontano, prima delle denunce e degli accertamenti avvenuti nel 2015, che l’ex Pozzi-Ginori fosse una bomba ecologica), le novità sulle nuove aree sottoposte a sequestro e controlli in Campania, ma soprattutto l’appello ai presenti: “metteteci nelle condizioni di avere notizie degli illeciti diffusi sui territori”, chiaro riferimento il suo ad una omertà dilagante che per decenni non ha aiutato le ricerche o la possibilità di denuncia degli illeciti a danno dell’ambiente e della popolazione. Anche un riconoscimento a Papa Francesco, a quanto la Laudato Sì abbia reso la comunità civile e lo Stato ancor più attento ai temi ambientali, come testimoniano le modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione dove entrano i temi di tutela ambientale.
A padre Daniele Moschetti, missionario comboniano, alla guida del Pellegrinaggio, il compito di fare sintesi del progetto “Sulle orme della Laudato Sì”: non un cammino di soli passi e visioni, ma preghiera, condivisione con le comunità incrociate lungo il percorso e preziosi scambi di informazioni, raccolte di dati e di testimonianze che al termine del pellegrinaggio confluiranno in un documento destinato alla scrivani del Generale Vadalà e dei suoi collaboratori.
A tessere la trama dei contenuti al tavolo del relatori il dott. Giuseppe Fusco, nominato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’Unità Tecnica Amministrativa, la struttura nata nel 2011 per gestire la fase post emergenziale e straordinaria del precedente lungo e difficile periodo dell’emergenza rifiuti in Campania, quella dal 1996 al 2010, ma pronta (se ne attende l’ufficializzazione) ad affiancare Vadalà nella Terra dei Fuochi per l’affidabilità già dimostrata nel ruolo di Stazione unica appaltante per la bonifica e messa in sicurezza di molte aree a rischio in tutta Italia.
Quale futuro per l’ex Pozzi-Ginori? “Per un intervento ambientalmente risolutivo necessiterà di accurate, analitiche e preliminari operazioni di caratterizzazione, ha chiarito Fusco, – che il Commissario Vadalà è solito curare con particolare attenzione e scrupolo – perché, sulla scorta dei conseguenti risultati, si potrà calibrare adeguatamente l’intervento risolutivo, ossia se procedere alla bonifica o alla messa in sicurezza permanente del sito”. Fiducia nelle Istituzioni, l’invito del funzionario di Governo Fusco, e ancora una volta speranza. Richiamando l’impegno per la “casa comune” che Papa Francesco descrive in Laudato Sì, ha chiesto un impegno, quello della “massima cura, avendo come nostro atteggiamento di vita quotidiano di viverci con rispetto e gratitudine e fare ogni sforzo per lasciarla in eredità, a chi verrà dopo di noi, migliore di come l’abbiamo trovata”. La certezza di Fusco, figlio della Terra dei Fuochi perché originario del luogo, sono le “scelte chiare e condivise” (ha citato la proficua collaborazione tra Stato e Regione Campania) la soluzione al dramma che continua a consumarsi in molte aree della Regione.
Alla Casa della Carità, l’accoglienza offerta della Caritas diocesana di Teano-Calvi ha consentito ai presenti e soprattutto ai pellegrini di rifocillarsi prima di intraprendere il cammino verso l’area industriale adiacente la discarica ex Pozzi-Ginori: al cammino si è unito il Vescovo Cirulli che sul posto ha nuovamente condiviso con i partecipanti un momento di riflessione e poi la preghiera. La tappa in Alto casertano ha avuto un secondo tempo nel pomeriggio con la visita al sito naturalistico e archeologico “Orto della Regina” nel territorio di Roccamonfina e in serata un percorso storico-artistico tra i tesori della Diocesi di Sessa Aurunca. Il 22 maggio, da Mondragone, percorrendo il Destra Volturno, i pellegrini hanno fatto il loro ingresso nell’Arcidiocesi di Capua.
L’ultima tappa sarà celebrata il 31 maggio a Napoli.