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Ospedale Piedimonte Matese, chiusura punto nascite: la politica locale sfida De Luca. Poche le voci in campo

Disappunto, contrarietà, appello a rivedere le scelte sulla sanità che competono alla Regione. I primi in campo la compagine di Fratelli d'Italia e il sindaco di Piedimonte Vittorio Civitillo.

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Si dà e si toglie ai cittadini del Matese in termini di sanità.
A tenere nuovamente la comunità con il fiato sospeso sono le dichiarazioni del Presidente della regione Campania Vincenzo De Luca che ha annunciato la chiusura dei punti nascita degli ospedali di Piedimonte Matese, Sessa Aurunca e Sapri suscitando le immediate reazioni politiche, in primis quella della compagine di governo che nelle sedi territoriali dei circoli di Fratelli d’Italia non perde tempo a chiamare in causa il fallimento della politica regionale sui temi della salute pubblica. Le prime dichiarazioni sono state quelle di Andrea Boggia, FdI a Piedimonte Matese e in Consiglio comunale sottolineando “la competenza REGIONALE in materia sanitaria” e la caparbia resistenza di fronte all’annuncio del Governatore “Non molleremo; Primo, perchè qui abbiamo uomini e donne eccezionali a reggere le sorti dell’ospedale” riferendosi ai professionisti impegnati nel nosocomio matesino; poi richiama la protesta silenziosa ma viva che si muove dai territorio e in ultimo la presa di coscienza degli amministratori locali che “pian piano comprendono che prima dell’interesse di fazione, viene questa nostra terra”.

 L’appello del sindaco di Piedimonte Matese 
L’altra reazione si è levata dalla voce del sindaco di Piedimonte Matese Vittorio Civitillo il quale in una lettera inviata al Ministro della salute, al Presidente della Regione Campania e alle Direzioni – sanitaria e generale – dell’Asl Caserta esprime disappunto e preoccupazione: “È sconcertante ed avvilente che si assuma una decisione di questa portata – scrive il Primo cittadino – dopo aver individuato finalmente l’Area interna del Matese” e fa riferimento ai progetti per destinare risorse ai trasporti, all’istruzione e alla sanità. Se da un lato, chiarisce Civitillo, si compie lo sforzo e si investono risorse pubbliche per contenere lo spopolamento offrendo servizi primari, “dall’altro si assumono decisioni assurde, che sono assolutamente contradditorie”.  Poche, troppo poche le voci in campo a difendere la causa dei cittadini; la stessa missiva inoltrata agli organi superiori reca la sola firma della fascia tricolore di Piedimonte Matese; la compattezza della politica locale intravista da Fratelli d’Italia e recentemente costruita ad hoc per i benefici di cui godrà l’area interna “Matese” non corrisponde a quella urgente per contestare e contrastare il governo di De Luca che annuncia il grave taglio alla sanità. Un silenzio che viene da lontano, quasi una divisa d’ordinanza, la trama di un tessuto sociale che nei suoi amministratori locali ancorati a molteplici e variegate bandiere politiche non trova il fronte comune (la vera azione politica) a difesa dell’unica comunità con il rischio di isolare ed indebolire le voci di pochi.

Ammodernamento delle strutture
e il rilancio del reparto di Ginecologia-Ostetricia

Da un lato l’ammodernamento strutturale (esterno ed interno, fino a raggiungere le sale operatorie) e l’Efficientamento energetico fanno guardare da qualche anno con rinnovata fiducia ai servizi dell’Ospedale AGP di Piedimonte; idem per i risultati delle équipe mediche (in termini numerici di interventi chirurgici e cure) che confermano la qualità dell’offerta: lo testimonia l’apertura recente del Day Surgery chirurgico e l’annuncio del rifacimento della Cardiologia – UTIC e dei nuovi Spogliatoi Centralizzati come appena annunciato dal Direttore sanitario Gianfausto Iarrobino, che nell’ospedale matesino riveste anche il ruolo di Primario del reparto di Chirurgia. Risultati per i quali ringrazia la direzione sanitaria guidata da Blasotti e anticipa il sogno di un parcheggio a due piani. Dall’altro lato però non manca il ‘segno meno’ indicativo di quanto viene periodicamente sottratto all’intera macchina sanitaria del Matese: un tempo solo i posti letto, poi il personale medico ed infermieristico (di cui più volte ci siamo occupati), poi gli ausilii sanitari, e poi gli automobilisti di ambulanze fino al recente caso del punto nascite seppur questo, negli ultimi due anni abbia fatto registrare un ritorno numerico, senza dubbio per i meriti e i sacrifici e la volontà dell’intero reparto affidato al dirigente medico dr. Pasquale Maria Morelli. Perché il reparto nascite resti in vita è necessario che all’interno si registrino 500 parti all’anno (è la soglia prevista per le aree interne e montane); cosa che non accade non per assenza di nascite ma perché le famiglie scelgo altre sedi, altri centri con più completi servizi e garanzie per i nascituri: le stesse garanzie che il medesimo ospedale offriva prima che la medesima politica regionale (dei governi che si sono avvicendati) ha tagliato e nuovamente tagliato. Cresce il privato in tutta la Campania, sono potenziati i servizi in convenzione con il sistema sanitario, viene meno l’investimento pubblico, si riduce l’operatività e l’esercizio dei sanitari chiamati nelle strutture che dovrebbero essere per tutti e a portata di tutti con un generale impoverimento che diventa sociale per gli enti depotenziati. È lo specchio di un’Italia in corsa da tempo verso questa metamorfosi.

“In un ospedale che sta risorgendo”, spiega Civitillo esaminando struttura e personale, poi anticipa i progetti condivisi con i colleghi del territorio nel preliminare di strategia per l’area interna “Matese”. “Abbiamo previsto le botteghe di comunità, un nuovo presidio del 118, la telemedicina e gli infermieri di comunità, il robot per il reparto di chirurgia, la risonanza magnetica, e ci batteremo fino in fondo per questo, un nuovo reparto per l’emodinamica” per impedire i trasferimenti dei pazienti più gravi.

Un atto di responsabilità e un riscontro immediato è l’appello di Civitillo ai destinatari.

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