Annamaria Gregorio * – “Laudato sii, o mi Signore”… il noto refrain di un vecchio canto religioso è stato l’inno di lode e ringraziamento a Dio, cantato con gioia dai pellegrini in pullman, durante il viaggio di ritorno dalla splendida giornata trascorsa insieme a Napoli, il primo giugno scorso, per celebrare il decennale dell’enciclica di Papa Francesco. É stata una giornata piena di sole, accompagnata da varie attività che hanno potuto arricchire i sessantatrè partecipanti, provenienti da varie parti della diocesi: Piedimonte Matese, Ailano, Alife, Sant’Angelo d’Alife, Raviscanina, Alvignano, Baia Latina, Caiazzo che si sono ritrovati insieme, condividendo momenti all’insegna della fraternità e dell’amicizia.
Ad accoglierci la statua di San Francesco, posta all’uscita delle Catacombe di San Gennaro, adiacenti alla basilica, visitate da una parte del gruppo, “una storia millenaria che vive nel sottosuolo di Napoli, un viaggio alla scoperta dello stretto legame di fede tra la città e il suo patrono San Gennaro”.
Poi visita alla Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio di Capodimonte, detta “la piccola San Pietro”, perché ricalca in proporzioni più ridotte, ma egualmente maestose, la basilica vaticana, sia all’interno che all’esterno, dove i pellegrini hanno potuto apprendere la storia della sua fondatrice Suor Maria di Gesù Landi, serva di Dio, sepolta in una cappella laterale, che tanto si prodigò per la sua costruzione, voluta in una mistica contemplazione dalla Vergine stessa “Volo ut edifices mihi magnum templum super Catacumbas” (Voglio costruire un grande tempio sulle Catacombe), edificato proprio sopra la massa tufacea dove sorgevano le Catacombe di San Gennaro.
Essendo questa una chiesa giubilare della diocesi di Napoli, per poter ottenere l’indulgenza plenaria, alcuni hanno approfittato per ricevere il sacramento della confessione, impartita dal Cardinale emerito Crescenzio Sepe, che era nel confessionale. La partecipazione alla Santa Messa delle 12:00, celebrata dal Rettore della Basilica, Monsignor Nicola Longobardo, che ha accolto e salutato i pellegrini di Alife-Caiazzo, ha unito maggiormente il gruppo, dando il senso religioso al nostro cammino. Dopo la mensa eucaristica la convivialità è continuata con il pranzo. La visita al Museo di Capodimonte, gratuita ogni prima domenica del mese, è stata la ciliegina sulla torta! Nelle sale del secondo piano, aperte per l’occasione, abbiamo ritrovato con profonda meraviglia il quadro Trittico di Drusia di un conterraneo, Francesco Cicino da Caiazzo, vissuto tra la seconda metà del XV secolo e la prima metà del XVI secolo, oltre alle centinaia di opere di artisti nazionali ed internazionali, tra cui l’Immacolata Concezione, il pregiato dipinto settecentesco della scuola di Francesco Solimena, trafugato dalla Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco nel 1978, ritrovato e restituito al Museo dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Dopo nel pomeriggio, una sana passeggiata nel Real Bosco, ora parco pubblico, ma nato come riserva di caccia di Carlo di Borbone, che si estende a ridosso della reggia per circa 134 ettari, con oltre 400 diverse specie vegetali impiantate nel corso di due secoli. Un’area verde incontaminata, che si affaccia sulla città e sul golfo di Napoli, e che è stato nominato nel 2014 parco più bello d’Italia per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico; ristrutturato di recente in tutta la sua estensione, per passeggiare, scoprire la flora e la fauna, attrezzato con varie aree per fare picnic, fare jogging, fitness, yoga, giocare a calcetto e a rubgy, andare in bici, portare a spasso il cane, con appositi spazi per quelli di piccola o grande taglia, ascoltare musica e vedere film nelle serate estive.
Un gesto importante portiamo a casa, effettuato durante la celebrazione della S. Messa, l’intronizzazione solenne della Parola, ricordando ad ognuno che il Vangelo deve essere al centro della nostra vita e soprattutto che essere missionario oggi significa annunciare la Parola di salvezza e testimoniare Cristo Risorto attraverso segni concreti verso il prossimo, con opere di misericordia.
Insomma un percorso tra fede, arte e natura, per rinfrancar spirito, anima e corpo, ricordando che “tutto è connesso”.
*Direttore Ufficio Missionario
Per approfondire:
https://catacombedinapoli.it/it/luoghi/catacombe-di-san-gennaro-napoli/
https://basilicacapodimonte.it/
https://capodimonte.cultura.gov.it/