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Il restauro di Monte Carmignano: “opera collettiva a firma dell’intera comunità di Caiazzo”

Le parole dell'architetto Massimiliano Pepe, responsabile del progetto di restauro del casolare che fu sede della strage nazista del 13 ottobre 1943. In programma il recupero della strada di accesso e la nascita di un Parco della Memoria

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Lo Studio di progettazione architettonica e artistica dell’architetto Massimiliano Pepe lavora dal 2021 al progetto di recupero del casolare di Monte Carmignano luogo della strage nazista del 13 ottobre 1943 in cui persero la vita 22 civili tra cui diversi bambini, che verrà presentato giovedì 12 giugno alle 11 nella Sala Consiliare di Caiazzo in occasione della Festa della Musica dal Comune e la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento: il primo in qualità di ente proprietario dell’edificio, il secondo quale ente responsabile della tutela e preservazione del sito e finanziatore del progetto per il contributo ottenuto nell’ambito della  Programmazione Triennale_Annualità 2025, giusto DM 37 del 31 gennaio 2025. Domani in Sala Consiliare un nuovo passo avanti a sancire l’intesa tra i due enti affinché entro breve tempo (si auspica entro l’autunno) il progetto di recupero entri nella fase operativa (l’articolo).

Un professionista originario del luogo per accompagnare il lavoro fino al suo traguardo finale portando il peso del dolore e l’urgenza di fissare per sempre la memoria: un’idea che si àncora al significativo lavoro sulla memoria che lentamente e non senza difficoltà si è costruito in Caiazzo con diverse iniziative e promotori, in primisi le associazioni locali, ma a cui ha dato forma diversa una spiccata visibilità l’Associazione Monte Carmignano per l’Europa del compianto cittadino e sindaco Tommaso Sgueglia con l’idea di tenere in vita il dramma di allora non solo ricordando la cronaca dei fatti ma promuovendo nel tempo presente, tra le giovani generazioni, la cultura della pace, del dialogo, della fraternità. A tutto questo patrimonio di valori condivisi, di studi e ricerche condotte negli anni, alla memoria scritta e orale dei caiatini ha attinto Massimiliano Pepe. “Non è solo il mio lavoro, ma il lavoro di tutti; non c’è solo la mia firma sotto il progetto di recupero di Monte Carmignano, ma quella dell’intera popolazione”, spiega l’architetto alla vigilia dell’evento in programma giovedì a Caiazzo.

“È stata forte e lo è tutt’ora l’emozione che provoca un lavoro come quello sul casolare della strage”, ci racconta l’architetto che in questa prima fase di lavoro si avvale della collaborazione della geologa Daniela Merola. “L’impegno di dover dare dignità e nuova vita ad un luogo così significativo per l’intera comunità suscita tremore e soprattutto la consapevolezza di essere di fronte ad una esigente attesa da parte di tutti”. “Oggi ci porto i miei figli a Monte Carmignano – prosegue – ed in loro rivedo me da bambino e poi ragazzo alla scoperta di quel luogo in compagnia del professore Peppino Capobianco”; cita colui che fu il primo tenace ricercatore dei fatti della strage a partire dalla memoria orale dei caiatini suscitando tra i locali un rinnovato e motivato interesse per quei fatti; le ricerche dello Joseph Agnone in America permisero la raccolta dei dettagli mai scritti e progressivamente l’acquisizione di sempre maggiori dettagli: l’ultimo accurato lavoro scientifico è stato quello del procuratore Paolo Albano protagonista del processo istituito presso il tribunale di S. Maria Capua Vetere a carico del sottoufficiale Lehnigk-Emden, il boia di Monte Carmignano.

Diverse le fasi del progetto: il recupero del Casolare; il recupero della strada di accesso; e l’istituzione di un Parco della Memoria nell’area circostante l’edificio.
“Restaurare senza cancellare il tempo”, spiega l’architetto Pepe per indicare il principio che accompagna il progetto, “perchè in questo luogo, più che in altri sussiste un valore storico superiore”. Questa la ragione, d’intesa con la Soprintendenza, di tutelare e mostrare quei segni di colpi d’arma da fuoco conficcati nelle pietre, anch’esse trafitte da un dolore destinato a rimanere eterno.

A Caiazzo la Festa della Musica, intesa tra Comune e Soprintendenza su Monte Carmignano

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