
Dal 13 al 15 giugno Caiazzo ha ospitato la prima edizione del “C’era una Storia Festival”, rassegna culturale dedicata a bambini e ragazzi dedicata alla forza delle storie come strumento di crescita e condivisione. A curare la direzione artistica è Michele Casella, autore e regista, docente al Liceo Giannone di Caserta (con sede a Caiazzo) e il givoane Giuseppe Di Sorbo; uno staff di giovani studenti ha coordinato gli eventi che si sono alternati.
Promosso dal Comune di Caiazzo, con il sostegno della compagnia di danza “Arabesque” e del “Capua il Luogo della Lingua Festival”, il Festival è nato grazie alla partecipazione attiva di numerose realtà associative e scolastiche del territorio, tra cui l’Azione Cattolica Ragazzi, l’Istituto Comprensivo Aulo Attilio Caiatino e il Liceo Pietro Giannone; e si è avvalso di sponsor che hanno sposato l’idea del progetto.
Luca e Alba Trapanese, l’attrice Elena Starace, Mattia Villardita, il celebre “Spider-Man di corsia”; il dott. Paolo Siani, pediatra e scrittore intervenuto sul tema del cyberbullismo; l’autrice Chiara Patarino ha presentato il libro Tino il Cioccolatino seguito da un laboratorio di biscotti a cura della Pasticceria Sparono. Tra gli itnerventi quello di Carmine Spera, scrittore e autore di canzoni per lo Zecchino d’Oro, il Piccolo Coro di Caivano diretto da Antonia Di Maio.
“È stato molto più di un evento: è stato un dono prezioso per i nostri bambini. Vedere i loro occhi illuminarsi di meraviglia, sentire le loro risate sincere e percepire la loro totale immersione nel mondo delle storie è stata un’emozione che resterà nel cuore di tutti noi”, le parole di Simona Petti, giovane di Caiazzo, educatrice di Azione Cattolica. “Questi momenti, così puri e autentici, sono linfa vitale. Sono semi gettati nel terreno fertile della loro immaginazione, che fioriranno in sogni, curiosità e un amore profondo per la conoscenza. Dare ai bambini l’opportunità di vivere la magia delle storie significa nutrire la loro anima, stimolare la loro fantasia e costruire i pilastri di un futuro più consapevole e luminoso”.
La partecipazione attiva, l’entusiasmo dei bambini, la presenza di adulti in mezzo a loro, rafforzano l’idea che fare cultura, e farlo insieme, rafforza le basi di ogni piccola o grande società civile.