Maria Chiara Scappaticcio torna a far parlare di sé. Matesina, Professore Ordinario di Lingua e Letteratura Latina del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II, il 13 giugno ha ricevuto il prestigiosissimo Premio ‘Antonio Feltrinelli Giovani’ (edizione 2025) per la Filologia e Linguistica conferito dall’Accademia Nazionale dei Lincei che ha voluto dedicare al suo Maestro, il latinista Giovanni Polara.
Nel luglio 2024 sulle nostre pagine raccontavamo i meriti di Maria Chiara Scappaticcio rispetto all’importante scoperta nel Parco Archeologico di Pompei della tomba di N. Agrestinus Equitius Pulcher “praefectus Autrygonum” (l’articolo) la cui iscrizione veniva interpretata da lei e dal collega Alberto Dalla Rosa dell’Université Bordeaux Montaigne; oggi invece ne raccontiamo il successo celebrato in un contesto di alta cultura, tra i più antichi in Europa, dove accedono le più brillanti menti del sapere.
Il Premio ‘Antonio Feltrinelli’, considerato il più alto riconoscimento scientifico e culturale italiano, viene annualmente assegnato a quanti hanno apportato un contributo eccezionale nel campo delle Scienze fisiche o delle Scienze umane. A Maria Chiara Scappaticcio il pieno riconoscimento dell’Accademia dei Lincei alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in chiusura dell’Anno Accademico 2024/2025, e in più il primato tra i docenti della Federico II, di entrare a far parte del ‘Centro Interdisciplinare Linceo Giovani’.
Tra i premiati ci sono anche il famoso latinista R. Tarrant (Harvard), il celebre regista Wim Wenders, l’illustre oncologo Carlo C. Croce ed Amnesty International.
Un successo dietro l’altro, frutto di passione, sacrificio e una inappagabile sete di cultura che si traduce – sotto gli occhi di tutti – nei risultati che Maria Chiara Scappaticcio riesce a dare al campo della filologia e della linguistica su scenari internazionali.
Ricerche e riconoscimenti
Nata a Piedimonte Matese nel 1984, qui ha vissuto fino all’adolescenza. Il suo tempo, diviso tra Napoli e Parigi, non le impedisce di tornare nel Matese presso la famiglia. Accademica, moglie e madre si è distinta per il suo profilo di eccellenza e per il suo approccio innovativo ed interdisciplinare alla ricerca latinistica: è stata già Principal Investigator di un progetto di successo finanziato dallo European Research Council (StG-2014) ed è ora responsabile nazionale di un Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale con la Normale di Pisa e l’Università di Catania. All’università Federico II coordina un accordo con il Parco Archeologico di Pompei – con cui collabora fruttuosamente da anni–, ma anche accordi internazionali con la Sorbonne Université e con il Thesaurus Linguae Latinae (Monaco), ed è membro del Collegio dottorale in ‘Filologia’; è, inoltre, membro del collegio dottorale ‘Archeologia e Culture del Mondo Antico’ alla Scuola Superiore Meridionale, dove, fin dalla sua istituzione, tiene corsi e lezioni. Prima di diventare Ricercatrice e, poi, Professore Associato in ‘Federico II’, ha ricoperto numerose posizioni postdoc (e.g. all’Institut de recherche et d’histoire des textes, IRHT), ed è stata visiting, tra le altre, in Sorbonne, oltre che alla Columbia e alla New York University. La sua ricerca è focalizzata sui testi letterari latini trasmessi su papiro, sulla formazione e sulla grammatica a Roma, sulla letteratura latina frammentaria, sull’acculturazione e sulla cultura letteraria a Pompei, sugli aspetti letterari delle campagne elettorali di età romana. Tra le sue monografie Artes grammaticae in frammenti. I testi grammaticali latini e bilingui su papiro: edizione commentata (2015) e Fabellae: frammenti di favole latine e bilingui greco-latine di tradizione diretta (II–IV d.C.) (2017), entrambe con De Gruyter. È Editor-in-Chief del Corpus of Latin Texts on Papyrus (Cambridge University Press, expected August 2025) in sei volumi, e la sua monografia Latin Literature on Papyrus: A Companion to Texts from the Eastern Empire è stata proposta a CUP. Sta attualmente preparando una monografia sulla letteratura latina a Pompei (Voci. Il latino di Pompei) ed una nuova edizione commentata del Commentariolum petitionis.