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Conto alla rovescia per la “Camminata in Rosa”. Si parte da Alife il 29 giugno

14 tappe per sostenere la ricerca contro il Cancro al seno. Un percorso che si snoderà per tutta l'estate nei comuni del Matese

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Alife, “Camminata in Rosa”, edizione 2023. Foto Mario Merola

Anna Nicoletti – Quattro chilometri per sensibilizzare. Quattro per sostenere e per parlare. Quattro per non smettere di sperare. Il 29 Giugno parte la IV edizione della Camminata in Rosa, evento promosso dalle Associazioni di Alife “La Vita è donna” e “Alife vive” che, con il loro impegno costante, si mettono a disposizione della popolazione femminile per far conoscere e comprendere una realtà che genera paura, sconforto e, a volte, anche vergogna: il cancro al seno.

Quest’anno di rosa si coloreranno i comuni di Alife, Letino, Valle Agricola, Raviscanina, Sant’Angelo d’Alife, Dragoni, Pietravairano, Prata Sannita, Pratella, Castello del Matese, Gioia Sannitica, Ailano e San Gregorio Matese. Ai partecipanti, previa donazione volontaria a partire da €10, verrà offerta la maglietta rosa, simbolo dell’evento. Il ricavato sarà devoluto, come di consueto, per le spese di organizzazione di screening sul territorio promossi periodicamente dalle due Associazioni e per la Ricerca scientifica dell’Istituto Europeo Oncologico di Milano.  

La Camminata è un momento non solo di sensibilizzazione e di raccolta fondi, ma anche e soprattutto di confronto. Confrontarsi significa “incontrarsi”, che a sua volta vuol dire “trovare per caso”. Ma decidere di partecipare a questo evento non deve essere un avvenimento fortuito, ma una scelta consapevole e determinante per le vite di tutti, donne in particolare. Il cancro può colpire per caso o essere il risultato di una predisposizione genetica, ma l’atteggiamento che si ha nei suoi confronti dipende dalle singole persone e la prevenzione, oltre ad essere una scelta, deve essere una responsabilità, un obbligo da avere nei propri confronti e nei confronti delle persone che ci sono accanto. È ciò che afferma la stessa Annalisa Damasco, da tempo in prima linea nell’Associazione “La Vita è donna” e punto di riferimento per molte donne del territorio che, come lei, hanno fatto i conti e affrontano il peso della malattia.

“La prevenzione è fondamentale e potrebbe aiutare a salvare vite” spiega Annalisa alla vigilia del prossimo evento, “ma non bisogna trascurare la Ricerca che non è qualcosa di aleatorio o astratto, ma un sistema in continua evoluzione capace di mettere a disposizione esami e cure nuove. I trattamenti medici, da quando otto anni fa ho ricevuto la diagnosi, sono diventati molto più tollerabili, in alcuni casi non si ricorre nemmeno alla chemioterapia e gli stessi interventi chirurgici sono diventati molto più conservativi, riuscendo a preservare anche l’80% dell’anatomia del seno e salvaguardando, così, la propria integrità e identità femminile.”

Incontrarsi, quindi, e raccontarsi, perché il contatto e linformazione sono diventati, nel tempo, aspetti fondamentali di questo evento e delle Associazioni che lo promuovono. Donne che parlano, donne che camminano, piangono e sperano. Donne che trovano nelle altre donne un punto di appoggio e qualcuno a cui chiedere aiuto, che comprendono che una diagnosi di cancro non è più una condanna a morte o uno stigma da nascondere. Donne che vogliono sperare, ma soprattutto vivere.

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