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Strangolagalli. Ancora libri e autori nella piccola comunità, il viaggio metafora di vita

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Maria Rosaria Lombardi – Venerdì 20 giugno è toccato a Elena Nugnes, autrice del romanzo autobiografico “Sono nata con la valigia”, già vincitrice del premio “The alchemy of poetry” a Londra presentarsi al pubblico di Strangolagalli, frazione di Castel di Sasso. La scrittrice, che ha insegnato Italiano e Latino presso il liceo scientifico “Enrico Fermi” di Aversa, ha già ottenuto numerosi riconoscimenti per i suoi precedenti romanzi: il premio “Ecce dominae” di Roma per la sua opera prima, “Le avventure di una casalinga disperata”; il premio letterario nazionale Bukowski, il Diploma di onore e il premio della giuria al Premio internazionale Sirio Guerrieri con il suo secondo romanzo “Caro figlio”; il Premio Assosinderesi Awards di Monza e il Premio internazionale Città d Firenze per “Alle pendici del Vesuvio”.

Dopo la presentazione di Davide Petruccione, sindaco del Comune di Castel di Sasso, che ha patrocinato l’evento, Elena Nugnes ha risposto alle domande della moderatrice, la dott.ssa Caterina Coletta, e degli appassionati tra il pubblico.

Il viaggio è una metafora di vita: incominciamo a viaggiare quando nasciamo e andiamo verso l’ignoto. Si viaggia perché si vuole conoscere, sperimentare, capire, come Dante e Colombo, e tutta la vita è una ricerca. Non è necessario fare viaggi stratosferici; basta saper guardare quello che ci sta intorno, percepirne i cambiamenti. La curiosità intellettuale e la voglia di conoscere e di imparare ci permettono di invecchiare bene, anzi, di non invecchiare, perché l’animo resta giovane e aperto a esperienze nuove. Dobbiamo sempre conservare dentro di noi il fanciullino di pascoliana memoria poiché, quando diventiamo adulti, tendiamo a soffocarne la voce.

Alcuni viaggi narrati toccano il tema della ricerca della libertà, e molti luoghi visitati dalla scrittrice ancora oggi la cercano, come la Russia o Gaza, ad esempio.

Il viaggio è scoprire sensazioni uditive, olfattive; dobbiamo viaggiare utilizzando i cinque sensi per vivere intensamente. Ogni fonte di esperienza serve a conoscersi a progredire, a cambiare, a farci crescere, perché non siamo immobili. Questo romanzo è un invito a partire, ma anche a ritrovarsi.

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