Chiude ma non chiude il reparto di ginecologia ed ostetricia dell’Ospedale di Piedimonte Matese. Il Direttore generale dell’ASL Caserta, Amedeo Blasotti, in ottemperanza al piano di riorganizzazione dei punti nascita secondo l’accordo Stato-Regioni del 2010, nella giornata di martedì 1 luglio ha confermato l’iter che rivede la natura dei predetti punti negli Ospedali di Piedimonte Matese, di Sessa Aurunca e di Sapri. Avviato il riassetto dei reparti, essi restano fondamentali presidi di pronto soccorso h24 (si legge nella nota) pronti a garantire assistenza in caso di necessità (quindi anche di un parto non programmato?).
Resta saldo il fronte comune dei sindaci Vittorio Civitillo, Antonio Gentile e Lorenzo Di Iorio che agli inizi di giugno in un comunicato congiunto avviavano la marcia contro le decisioni di Governo – siamo al piano di riassetto deciso dall’Esecutivo Renzi che impone alle Regioni i tagli alla spesa sanitaria e ai servizi ove manchino i requisiti di permanenza degli stessi – avviando dialoghi e trattative a livello regionale e centrale per testimoniare l’urgenza e la necessità dei punti nascita, quali presidi di salute e garanzia di sicurezza per la popolazione locale. Solo sabato scorso, nell’aula consiliare di Piedimonte Matese, in occasione della presentazione dell’Area Interna Alto Matese e i progetti futuri su di essa (contro il pericolo di spopolamento) era proprio il consigliere regionale Gennaro Oliviero a garantire il roseo futuro del reparto in questione confermando la proposta di legge regionale per l’istituzione delle “aree svantaggiate” al fine di salvaguardare i servizi sanitari. Presente all’evento il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola.
Fiducia e concreta possibilità risolutiva il parere espresso dal sindaco di Piedimonte Matese Vittorio Civitillo raggiunto al telefono in questi minuti. “Non finisce così”, garantisce, nella convinzione che il piano di risalita dell’area interna Alto Matese includa la presenza e non la cancellazione di servizi per i quali in prima persona, insieme agli altri 17 sindaci dei comuni interessanti dalla SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne), sta lavorando e costruendo soluzioni.
Contraddizioni in corso. Lo scorso 16 giugno il Governo Meloni apriva al dialogo con la Regione Campania in un incontro presso la Stazione Marittima di Napoli tra vertici regionali e i sindaci interessati per discutere la vicenda; erano presenti il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, il Capo di Gabinetto del Ministero della Salute Marco Mattei e il Senatore Francesco Silvestri. In esso si stabiliva la Possibilità di una deroga al provvedimento di chiusura dei punti nascita ondizionata però all’invio da parte della Regione Campania di una richiesta dettagliata e ben motivata evidenzindo necessariamente le caratteristiche delle aree interessate, le criticità legate alla geografia dei territori e l’impatto sanitario e sociale subordinato alla eventuale chiusura dei reparti.
Ad oggi, è la stessa Regione ad agire d’ufficio nel rispetto di tempi già stabiliti a priori e far correre il provvedimento attraverso gli uffici dell’ASL.
Resta il secco “no” da parte dei sindaci, che nel comunicato di un mese fa chiarivano fermamente che “I punti nascita di Piedimonte Matese, Sapri e Sessa Aurunca non sono semplici reparti, ma presìdi vitali di civiltà e prossimità sanitaria, in territori dove l’isolamento geografico, la difficoltà dei collegamenti e la carenza di strutture alternative rendono la loro permanenza indispensabile” (…) Difendiamo il diritto alla salute con fermezza e rispetto, chiedendo solo equità territoriale e attenzione alla realtà. Nessun privilegio, ma una sanità giusta, accessibile e sicura per tutti”. (…) La difesa dei punti nascita – così termina il comunicato – è la difesa di un diritto di cittadinanza e di futuro per le donne, i bambini e le famiglie delle aree interne del nostro Paese”.
Da Clarus del 17 giugno 2025
Ospedale Piedimonte Matese. Chiusura punto nascita, si allontana il rischio