Mamme, bambini, padri, anziani, alcuni rappresentanti di associazioni laiche ed ecclesiali, medici, qualche sacerdote, il “Comitato San Rocco Bene comune” di Sessa Aurunca. A camminare con loro il Vescovo Giacomo Cirulli. Uniti al corteo il sindaco Teano e i delegati dei sindaci di Caiazzo e Raviscanina; il Presidente del Parco del Matese Agostino Navarra; in mezzo al corteo, tra la popolazione, anche la parlamentare del M5S Enrica Alifano; consiglieri di maggioranza e minoranza di Piedimonte Matese presenti seppur l’Amministrazione, nella mattinata di ieri, ha formalizzato l’assenza alla manifestazione spiegando di essere costantemente al lavoro per la migliore soluzione.
Un Ospedale in cerca di personale
Sabato 19 luglio a Piedimonte Matese, a mobilitare la comunità locale (Piedimonte e i comuni limitrofi) il Gruppo di Azione Piedimonte è Viva promotore della protesta pacifica contro la chiusura del Punto Nascite all’ospedale civile “Ave Gratia Plena” della città. Appello nato sui social, poi divenuto formale invito rivolto ai sindaci e alle autorità locali per far sì che la mobilitazione cresca non solo di numeri ma soprattutto con la voce unanime del territorio. Dopo un primo momento pubblico organizzato lo scorso 8 luglio in Piazza Cappello, questa volta gli organizzatori hanno puntato sul luogo-simbolo della vicenda: quell’Ospedale che seppur bello da vedere (perché il suo look farebbe invidia a tante altre strutture sanitarie) e fondamentale da fruire, non offre più posto a partorienti e neonati, senza contare la grave crisi di personale in ogni reparto. Mitigata la fase più acuta dei mesi passati, resta il fiato sospeso sul futuro di ogni primario o medico oggi motivato, ma domani forse no, a restare a Piedimonte Matese perché a raggiungere il posto di lavoro occorre un’ora o forse due se si proviene da altra provincia. Le distanze sono anche alla base del timore dei residenti consapevoli che in caso di emergenza sanitaria, per ogni patologia, i rischi peggiorano.
Il caso
Le nascite annue, meno di 500, non rispondono agli standard che il Governo Renzi disegnava nel 2015 fissando il tetto minimo per la sopravvivenza di determinati servizi; alla Regione il compito di dare concretezza ai tagli previsti tanto che con Delibera di Giunta Regionale n. 418 del 23/06/2025, il Governo De Luca ha avviato la fase di riordino e efficientamento della rete dei punti nascita di Piedimonte Matese, Sessa Aurunca e Sapri. Si lavora al tavolo delle trattative come lo stesso Governatore regionale Vincenzo De Luca ha più volte confermato: tempi standard per la politica, tempi lunghi per i cittadini che dovranno attendere il prossimo 4 agosto per conoscere l’esito di un confronto tra parti politiche – Governo e Regione – di colori e posizioni diverse.
Le voci della manifestazione
Intanto si manifesta per esprimere preoccupazione e dissenso. “Al centro del nostro interesse ci sono le persone, non i numeri, e quindi la tutela della salute e di ogni vita; la nostra azione deve essere fatta insieme, perché nessuna voce sia ignorata” , così il Vescovo Giacomo Cirulli che due giorni fa ha chiesto a sacerdoti, diaconi, religiosi, Associazioni e movimenti delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca di prendere parte alle manifestazioni popolari indette sui territori dai Comitati organizzatori al fine di essere espressione compatta di un disagio e di una attesa. Cirulli, infatti, pastore di tre Diocesi in Alto Casertano (Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca), ad oggi verifica il comune problema della chiusura dei Punti nascita a Piedimonte Matese e a Sessa Aurunca e gli ulteriori disagi che vive la popolazione rispetto al venir meno di diversi servizi sanitari pubblici.
Gli appelli
Il corteo guidato da Giovanna De Biasi a capo del Gruppo d’azione Piedimonte è Viva partito da Piazza Roma, ha raggiunto il piazzale antistante la struttura ospedaliera dove è stato osservato un minuto di silenzio per Gaia, la bimba nata prematuramente in emergenza a Piedimonte Matese pochi giorni fa – quindi a regime ormai limitato nei servizi – e trasferita a Caserta dove è deceduta dopo 48 ore. Le parole di De Biasi, provocazione alla politica locale ad essere presente, sono state invito alla partecipazione, al decidersi per il bene dee comunità senza ulteriori rimandi, interpellando il dovere di ogni amministratore pubblico; ma sollecitazioni anche per i vertici della sanità provinciale e regionale: appello “a chi ha potere di decidere e a chi ha il dovere di ascoltare. Siamo qui oggi non per dividere ma per unirci; non per protestare con rabbia ma per testimoniare con amore”. Poi la richiesta alla politica ad incontrare i cittadini per condivide il cammino come comunità, “perché la chiusura del punto nascita non è solo una questione sanitaria ma una ferita profonda che riguarda tutti”. Appello a rimanere compatti, da parte del Vescovo Cirulli in chiusura, a lavorare nell’unica direzione in particolare i comitati civici di Piedimonte Matese e di Sessa Aurunca ricordando l’appuntamento della prossima mobilitazione popolare in programma a Sessa Aurunca il 31 luglio.



















Concordo appieno i motivi della manifestazione ed è vero nessuno di noi è numero ..ma siamo persone … e con un ospedale del genere bisogna andare a Caserta a 45 km per avere assistenza .. … …. È stato sempre un illustre ospedale e un grande punto di riferimento quello di Piedimonte Matese e tale deve rimanere … con tutti i reparti e con il punto nascita