Giorgia Venere – Solo pochi giorni dopo lo sciopero del 22 settembre, gli italiani sono scesi nuovamente in piazza a manifestare. Dalle grandi città e capoluoghi studenti, lavoratori, giovani e giovanissimi hanno dimostrato il loro supporto alla popolazione palestinese scioperando, manifestando attivamente e bloccando una nazione intera per richiamare l’attenzione dei governi l’urgente bisogno di pace, sollecitando azioni concrete per porre fine allo scontro tra Israele e Hamas. Anche a Piedimonte è stato così.
Nella città matesina non si è manifestato solo il 22 settembre, ma tutti giorni: fisicamente o virtualmente tramite i social media, gli studenti piedimontesi e i loro colleghi delle comunità limitrofe si stanno rivelando attenti e attivi riguardo la situazione di Gaza.
Negli ultimi giorni si è assistito alla navigazione della Global Sumud Flotilla verso Gaza, come pure al suo abbordaggio in acque internazionali, violando il diritto legittimo alla navigazione, e all’arresto degli attivisti a bordo di esse costringendoli ad una forzato passo indietro rispetto alla volontà di aprire un varco – rompendo il blocco navale imposto da Israele – per portare aiuti alla popolazione gazawa. Nella preoccupazione e concitazione dei Governi ancora nuove barche si sono messe in navigazione e sotto la sigla Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens tenteranno di raggiungere la costa. A bordo numerosi medici pronti a prestare soccorso.
Con il cuore e lo sguardo rivolto agli ultimi accadimenti i ragazzi di Piedimonte si sono dati appuntamento venerdì 3 ottobre, dopo l’orario scolastico, per discutere le loro modalità di impegno per la pace. Con la voglia di mettersi in gioco e la necessità di agire, parlare e discutere hanno organizzato un collettivo studentesco associato al SAC (Studenti Auto-organizzati Campani). I ragazzi del SAC si definiscono un “collettivo di collettivi”, una piccola parte di un insieme grandissimo fatto di assemblee, esposizioni di tematiche e problematiche della società odierna e un luogo dove ognuno può essere libero di pensare, discutere e agire. Il collettivo piedimontese ha discusso il 3 ottobre in assemblea mostrando tutto l’interesse per dare voce alla città sulla la scia delle manifestazioni e iniziative della città di Napoli.
La riunione organizzativa e divulgativa si è incentrata sulla definizione di collettivo, le proposte per progetti futuri e i piani di inclusione per la locale comunità. Pensando di coinvolgere anche altre associazioni e enti del territorio matesino, il collettivo è sicuro che molti ragazzi ne entreranno a far parte rendere Piedimonte un paese aperto al dialogo, alla tolleranza e alla libertà di essere, pensare e discutere.
Chiunque fosse interessato alla partecipazione a questa nuova iniziativa, può contattare i ragazzi del collettivo tramite il loro Instagram: “Collettivo Matese”


















