Ottantadue anni dopo la strage di Monte Carmignano, Caiazzo rinnova il proprio impegno di memoria e di pace. Lunedì 13 ottobre 2025, la comunità si ritroverà nel luogo dell’eccidio per ricordare le ventidue vittime innocenti — donne, uomini e bambini — trucidate dalle truppe tedesche in ritirata verso la Linea Gustav, una delle pagine più crudeli della Seconda guerra mondiale. Era il 13 ottobre 1943. In una cascina della collina che domina la valle del medio Volturno, un commando nazista guidato dal sottotenente Wolfgang Lehnigk Emden, irruppe con ferocia, spezzando la vita di intere famiglie. Non fu un episodio isolato: altri massacri segnarono il cammino della ritirata tedesca, in giorni di paura e di lutto, ma anche di speranza per un’Italia che cercava con fatica la via della democrazia dopo il ventennio fascista. L’intero Alto casertano fu vittima di cruente azioni come questa ma anche decisamente peggiori.
Da quella tragedia, Caiazzo, Medaglia d’Argento al Merito Civile, ha saputo costruire un cammino di memoria attiva. Il casolare del massacro è oggi luogo simbolico e oggetto di un progetto di restauro e valorizzazione, volto a creare un Parco della Memoria grazie alla collaborazione tra Comune, associazioni, cittadini e Soprintendenza ai Beni Archeologia, belle arti e paesaggio delle Province di Caserta e Benevento.
Il programma
Le celebrazioni dell’82° anniversario inizieranno alle ore 10.00 al Cimitero comunale, presso il Sacrario delle Vittime, con la solenne cerimonia di commemorazione e la deposizione della corona d’alloro alla presenza delle autorità civili, religiose e militari. Seguirà il conferimento alla Città di Caiazzo del titolo di Socio Benemerito dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti e Decorati al Valor Militare con la concessione dello stemma araldico.
Particolare rilievo avrà la partecipazione dei più giovani con i quali Scuola, Comune ed associazioni locali lavorano da decenni per tenere vivo il ricordo, suscitare coscienza civica ed educare alla pace: il Sindaco “Baby” e il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi leggeranno pensieri e riflessioni dedicate alle vittime. Alle 10.30 sarà celebrata la Santa Messa dal parroco don Antonio Di Lorenzo; nel pomeriggio, alle 16.00, il sindaco Stefano Giaquinto e l’Amministrazione comunale deporranno una corona d’alloro presso la Masseria di Monte Carmignano, luogo dell’eccidio (scarica il programma).
La dichiarazione del sindaco Stefano Giaquinto
“La memoria è un dovere civico, un atto di rispetto verso chi ha sacrificato la propria vita per la libertà” — la dichiarazione del sindaco Stefano Giaquinto alla vigilia della commemoriazione — “Invitiamo la cittadinanza a partecipare per ricordare insieme le vittime e rinnovare il nostro impegno per la pace e la democrazia. La memoria è il fondamento della nostra identità”.
Memoria e ricostruzione dei fatti: impegno collettivo
La comunità caiatina, a distanza di decenni da quel 1943, quando lentamente la Storia trovava narratori e studiosi attenti alla ricerca di dati e di documenti, ha dato vita ad un processo di riconciliazione con i fatti. Sono numerosi i nomi e i protagonisti di questo processo: da Peppino Capobianco, narratore per eccellenza e attento ricercatore di quei fatti, allo storico Joseph Agnone che rinvenne negli Usa il il dossier relativo all’eccidio, al procuratore Paolo Albano a cui si deve il processo presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che condannò, in contumacia, il sottotenente Emden; l’impegno dell’Associazione Storica del Caiatino e le altre associazioni culturali della città; più di tutte quelle che sono nate sulla memoria della strage: l’Associazione Monte Carmignano per l’Europa fondata dal compianto Tommaso Sgueglia, già sindaco di Caiazzo, che promuove il “Premio Memoria e Riconciliazione” e progetti di dialogo tra popoli; l’Associazione dei Familiari delle Vittime di Monte Carmignano, che mantiene vivo il legame diretto con le storie dei martiri; l’Associazione Amici di Ochtendund protagonista del gemellaggio con l’omonima città dove nacque e ritornò dopo la Guerra il sottoufficiale Emden. E poi le iniziative culturali e di promozione degli ideali di pace e dialogo che il Comune ancora oggi porta avanti anche d’intesa con Ambasciata e Consolato della Repubblica Federale tedesca.
Ottantadue anni dopo, Caiazzo continua a scegliere la via della memoria come seme di futuro: un ricordo che non divide, ma educa alla pace, alla solidarietà e al rispetto della dignità umana.


















