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Etica e informazione. Una proposta per il territorio

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Prima di ogni notizia, il rispetto per l’uomo

Etica e informazione, non due canali separati ma l’unico alveo in cui scorre oggi il flusso della comunicazione, concitato e violento – parole che sono ripide e improvvise cascate di notizie – o piano e lento, che dolcemente dilaga lontano informando e formando coscienze. Etica e informazione. Una proposta per il territorio è l’incontro organizzato da Clarus, in prossimità della festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, con la presenza di Francesco Zanotti, presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) e direttore del Corriere Cesenate. L’incontro è nato dall’idea di proporre ai collaboratori della testata diocesana, ai giornalisti e autorità dell’Alto Casertano una riflessione sull’uso e la fruizione dei mezzi di informazione, sul ruolo dei giornalisti quali intermediari tra fonti e destinatari della notizia. L’informazione è un bene fondamentale, una ricchezza, una espressione di piena democrazia quando è consapevole di rivolgersi agli uomini, al complesso mondo delle vicende umane: responsabilità che implica il rispetto della verità e della sensibilità dei lettori; responsabilità che implica l’obiettività del racconto, senza interpretazioni personali, né di parte.
Spesso, in nome della “libera circolazione di idee e di pensieri” (cfr. Art.21 Costituzione italiana), troppo personalisticamente interpretata alla maniera di utile megafono di protagonismo, la notizia è svenduta, urlata, violentemente sbattuta sul mercato dell’informazione tanto da volgere l’attenzione del lettore non sul fatto, ma su chi lo racconta. L’affollamento di voci nella piazza della comunicazione corre oggi questo rischio, quello di escludere dal contesto mediatico il vero protagonista dell’informazione: l’uomo, le storie di vita, i racconti di bene a cui è possibile dare voce. (…) «Far convivere informazione e “disinformazia” – come ha introdotto don Emilio Salvatore, direttore editoriale di Clarus in occasione dell’incontro su Etica e informazione – resta un impegno che chiama in campo il forte senso di libertà, che è la capacità di rispondere in maniera eticamente opportuna alle esigenze». A questa provocazione, Zanotti ha risposto “scorrendo” sul significato di giornalismo come mediazione tra fonti e destinatari, sul giornalismo inteso come verità oggettiva, sui doveri del giornalista, sulle fonti di informazione, sugli stili giornalistici. La credibilità di un giornalista è presupposto fondamentale perché l’informazione non risulti falsa, né contaminata, né mistificata. La credibilità e l’onestà intellettuale di un giornalista si misura nel coraggio di stare dalla parte della verità, e di essere “riconoscibile”, “identificabile” sempre: la notizia anonima è quella che rifugge responsabilità dirette da parte di chi la scrive, offendendo il principio della comunicazione che vuole da una parte il lettore (giudice) dall’altra l’autore (riconoscibile) della notizia. (…) Quale informazione oggi serve il territorio dell’Alto Casertano? O, quale informazione serve al territorio dell’Alto Casertano? Quale orientamento prevale tra i consumatori della notizia? Fin dove si spinge lo sguardo curioso dei lettori e dei giornalisti? (…) Il forte senso di appartenenza ad un preciso contesto storico e culturale, fortemente avvertito in Alto Casertano,  che corrisponde all’identificazione in una devozione popolare,  in una piazza estiva, in una famiglia piuttosto che a un’altra, è il sintomo costante di una terra viva, seppur sofferente, di un terra che vuole raccontare e chiede voce, di un terra che seppur esiste, rimane anonima in un contesto allargato pur di poco come quello provinciale. Da questa (ennesima) lettura dei fatti, l’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Alife-Caiazzo, contando sull’attività ormai consolidata della redazione di Clarus, periodico del territorio da dodici anni, si è fatto promotore – proprio in occasione del recente incontro – di una più fitta collaborazione tra Enti locali e Diocesi, di un trasversale scambio di informazioni e suggerimenti, di un laboratorio di proposte condivise al fine di essere sul territorio una forza, e non cellule deboli e isolate.
Un’idea – come poi ha confermato il Vescovo, Mons.Valentino Di Cerbo, nel suo intervento – che nasce dall’esperienza positiva delle mensili riunioni di redazione in cui il comitato editoriale, nella diversità dell’esperienza di chi lo compone, si confronta sull’attualità del territorio nella molteplicità dei suoi aspetti sociali, etici, culturali, economici e spirituali. E allora, perché il laboratorio delle idee e dei progetti sia arricchito da nuove presenze e nuovi contributi, Gianfrancesco D’Andrea, neo direttore dell’Ufficio, ha ufficializzato il progetto che entro la prossima primavera prevede la realizzazione di laboratori di giornalismo presso alcuni scuole superiori del territorio. (…).

La versione integrale dell’articolo, a firma di Grazia Biasi, è disponibile su Clarus n.2-2012

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