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Mascagni, incontro tra sindaco e Gruppo Visone in Regione

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La notizia è stata annunciata dal vicesindaco, Costantino Leuci, a margine della riunione tra le associazioni cittadine di Piedimonte Matese: mercoledì scorso, in Regione, il sindaco Vincenzo Cappello, i rappresentanti del Gruppo Visone, proprietari del Teatro Mascagni, e alcuni componenti del “Manifesto per l’occupazione” coordinato da Vincenzo Rapa della Caserta Film Commission, hanno incontrato l’assessore regionale al turismo e spettacolo, De Mita, per chiedere un chiarimento in merito ai finanziamenti riservati alla riqualificazione e ristrutturazione di teatri e altri edifici pubblici destinati alla cultura, per i quali esistono progetti esecutivi già cantierabili. Come si ricorderà, il cantiere per i lavori di ristrutturazione del teatro di Piedimonte Matese si fermarono all’indomani della conferenza stampa in cui proprio il Comune e il Gruppo Visone ne annunciarono l’imminente riqualificazione. I lavori, in realtà, non sono mai partiti, nonostante il Gruppo Visone fosse beneficiario di una tranche di fondi regionali già destinati al progetto di restyling del Mascagni, inserito al settimo posto della graduatoria dei progetti meritevoli di finanziamento. Fondi poi congelati per le restrizioni imposte dal rispetto del patto di stabilità. Ma la Regione, dal canto suo, si era già impegnata ad individuare risorse sostitutive: occorreva però una forte sollecitazione affinché si smuovessero concretamemte…le carte. Così, i cittadini che hanno dato vita al “Manifesto per l’occupazione del Mascagni”, si sono fatti garanti di un nuovo incontro chiarificatore tra il Comune e la proprietà, che ha dato i risultati sperati.

 

Il comitato popolare, infatti, ha ottenuto che dopo l’incontro,  il sindaco Cappello si attivasse presso la Regione, per chiedere direttamente all’assessore De Mita a che punto fosse la risoluzione dell’annosa questione relativa allo sblocco dei fondi. Con delibera del 22 gennaio 2010, in effetti, la Giunta regionale aveva già stabilito che l’importo di € 52.416.486,22, impegnato sui fondi della misura 4.5 del POR Campania 2000-2006, per il finanziamento del bando per la concessione di agevolazioni a PMI turistiche (D.D. n. 63 del 16/05/06) non fosse più utilizzabile, in quanto alla data del 30.06.2009 era scaduto il termine di ammissibilità delle spese a valere su tale programma. La Giunta regionale, però, aveva nel contempo garantito il finanziamento dei progetti previsti con tale bando, per il quale era stata approvata la graduatoria definitiva con D.D. n. 375 del 24/07/2009, impiegando le risorse rinvenienti dalla programmazione POR FESR 2000-2006. La Giunta, quindi, aveva rimandato ad un suo successivo atto deliberativo l’individuazione delle eventuali ulteriori risorse finanziarie necessarie allo scorrimento della graduatoria, stabilendo che tali interventi potessero essere avviati sulle rinvenienze del POR Campania 2000-2006, ovvero sulle risorse relative alla programmazione unitaria 2007-2013. L’incontro di mercoledì scorso è servito ad ottenere dall’assessore De Mita l’impegno ad uno sblocco dei  fondi entro l’estate di quest’anno.  Questione di qualche mese quindi. Sarà vero?

3 COMMENTI

  1. I beni comuni come il Teatro Mascagni, fondamentali per il pieno sviluppo della persona e per l’esercizio dei suoi diritti fondamentali appartengono al popolo e a nessun altro. Chi vuole abbracciare questa lotta per il pieno rispetto della persona e piena affermazione della sovranità popolare sarà compagno del popolo e di nessun altro. Il sistema della rappresentanza è fallito, chi vuole può agire e vivere cercando di rimediare a questo fallimento, lo farà per la piena affermazione della sovranità popolare. In ogni caso le macchine del fango non sono state pensate e non agiscono per tutelare il pensiero e la coscienza critica di un popolo ma per inquinarne i pensieri al servizio di interessi personali e partitocratici. Sono certo che, comunque, le nuvole, oggi più di ieri, andranno via al primo vento popolare, anzi già iniziano a diradarsi, e l’unica cosa sempre presente e immutabile è il limpido cielo azzurro di un popolo che vuole rinascere partecipando e pensando con il proprio cervello, di un popolo che è finalmente consapevole della propria illimitata potenza…. “La libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione” Giorgio Gaber

  2. In parole molto semplici questo movimento e questo fermento è nato e sarebbe nato comunque e indipendentemente da qualsiasi tornata elettorale… E’ una lotta, quella dei beni comuni, che esplode in Italia nel giugno 2011 (acqua e nuclerae) ed oggi investe tutta l’italia da Roma – Taetro Valle – Venezia – Marinoni- Milano o Cinema Manzoni, Catania – Teatro Caruso – e via dicendo … Pertanto, basta guardarsi intorno e capire che oggi il popolo non ha più bisogno e non vuole più pensieri infanganti e inquinanti ma vuole chiarezza e se non c’è allora saranno i cittadini stessi a prendersi sulle spalle la responsabilità di azioni chiarificatrici, come è accaduto in questo caso. Ben venga chi vuol contribuire a questa chiarezza. Chi invece agisce per infangare di certo non agisce nell’interesse di un bene comune – teatro mascagni – cultura che è il primo e fondamentale seme per una rinascita dopo la morte degli ultimi trent’anni … o forse si continua ad avere il coraggio di pensare e dire che con la Cultura non si mangia? Non a caso il periodo di maggior splendore economico dell’Italia coincide con il periodo di maggior splendore artistico (Cfr. Storia D’Italia di Indro Mantanelli)

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