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Muore l'analogico, da oggi la TV e' solo digitale

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Anche l’ultima Regione è passata al segnale digitale. Ma basta la tecnologia a rivoluzionare la nostra televisione?

C’è chi la guarda tanto, e chi  poco o niente. Tutti però si sono accorti dello storico passaggio che il sistema televisivo nazionale ha compiuto negli ultimi anni: il salto dall’analogico, quello dei puntini bianchi e neri e delle interferenze, a quello digitale, che possiede sì la forza di una migliore qualità video, ma se si presentano problemi di segnale non si riesce a vedere/sentire proprio nulla. 
Oggi in Italia termina l’era analogica. Definitivamente. Con il cosiddetto switch-off (lo spegnimento del vecchio segnale) della Sicilia, la metamorfosi è completa: la tv italiana è tutta digitale. Il che, potremmo dire, non è necessariamente un corposo vantaggio. Sebbene se ne parli da vari anni, dopo la sua introduzione su direttiva europea, ancora oggi sono piuttosto diffusi i problemi di ricezione, di copertura, di deficit tecnologici domestici, senza contare le puntuali polemiche sull’assegnazione delle frequenze. Insomma, per tanti telespettatori tutta questa evoluzione rimane su un piano teorico.
A tutto questo, che già di per sé genera perplessità, si aggiunge il Decreto del governo Monti dello scorso aprile, che imporrà a partire dal 2015 un nuovo aggiornamento dei nostri decoder, anche di quelli integrati nei nuovi televisori, per traslocare dalla tecnologia dvb-t alla dvb-t2. Un cambiamento motivato dalla necessità di avere a disposizione più canali di quanti ne siano disponibili già ora.
Sorge spontaneo, allora, l’interrogativo sulla necessità di un simile provvedimento, poiché è certo che tra un paio d’anni saremo lì, nuovamente, a comprare o sostituire la nostra scatoletta nera, con i costi che ne conseguono. Sì, soltanto quella scatoletta. I programmi e gli spettacoli probabilmente rimarranno gli stessi. Ecco, forse sarebbe opportuno rivoluzionarne anche il contenuto, e porre le basi di un cambiamento che produca beneficio alle menti degli italiani, non solamente denaro per il salvadanaio dei soliti pochi.
E accendere, magari, qualcos’altro, oltre al tasto ‘on’.

 

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