Home Arte e Cultura Alife. La città e i suoi tesori recuperati

Alife. La città e i suoi tesori recuperati

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Il 9 agosto in occasione della presentazione del restauro della tela raffigurante la traslazione delle reliquie di San Sisto avverrà la distribuzione  – in numero limitato – dell’Album Sixtynum

In attesa dei festeggiamenti in onore di San Sisto I, papa e martire, patrono della città e della Diocesi. Il programma religioso della festa, come ogni anno, prevede per ogni serata del novenario la presenza di una figura sacerdotale o vescovile di notevole rilievo spirituale, teologico o pastorale. Tra questi momenti si inserisce quest’anno anche la presentazione del restauro della tela raffigurante l’ingresso delle Reliquie di San Sisto in Alife, che – dopo il restauro – tornerà ad alloggiare nella cappella dedicata al Santo, di fronte all’altra tela con la Petizione del Conte Rainulfo all’antipapa Anacleto II.
La committenza dei lavori è opera del professore di Marcellino Angelillo,  noto per le sue passioni artistiche e culturali: di lui si conosce l’allestimento di numerosi presepi secondo il gusto della tradizione napoletana del ‘700.
Nel 2004 Marcellino Angelillo avvia il suo percorso di restauri offerti alla Diocesi di Alife-Caiazzo.
E’ nella sua città natale che concentra maggiormente l’attività di Mecenate: degli ultimi periodi citiamo l’impegno profuso per la chiesa Cattedrale di Alife. Agli anni 2006-2007 risale il finanziamento per  il progetto di restauro della Cappella del SS.Sacramento: “Solo successivamente venni a conoscenza del fatto che mia madre si fosse sposata proprio su quell’altare”. Un impegno – quello del professore – che oltre ad essere un percorso di fede e di totale dedizione alla chiesa locale, si trasforma in un tributo alla mamma “la mia catechista”, come lui stesso ricorda.
Nel 2009 parte invece il restauro intorno alla figura di San Sisto. Dapprima quello riguardante l’affresco della facciata (San Sisto in gloria) e poi il lavoro dell’intera Cappella del Santo, cioè il restauro dell’altare policromo e delle tue tele già citate.
“Si tratta di un percorso di fede – ricorda Angelillo. Il mecenatismo è solo una parte di questo impegno profuso: ciascuno di noi lascia un segno nella vita, con il proprio lavoro, con i figli che mette al mondo, con uno specifico impegno sociale. Nel mio caso ho voluto impegnare parte dei miei beni per il recupero di opere ci cui altri ancora dovranno godere in futuro. In fondo si tratta di opere che raccontano la fede, la nostra tradizione religiosa”.
Il 9 agosto alle 17.00 la Cattedrale di Alife accoglierà l’ultimo pezzo che completerà  – nel suo nuovo aspetto – la cappella di San Sisto. Per l’occasione verrà distribuito un folder contenente la scheda del restauro e l’immagine della tela, ci sarà un annullo filatelico appositamente realizzato e una novità: l’Album Sixytum, una cartella – in numero strettamente limitato – che conterrà una  straordinaria riproduzione  della Cappella di San Sisto con visione a 360 gradi.
Lavoro di anni, ma che adesso restituisce alla Cattedrale e all’intera Diocesi parti di storia importanti: “Non basta amare l’arte, occorre la volontà di condividerla con gli altri – racconta il professore. In questo è stato fondamentale la collaborazione e il supporto del parroco Mons.Domenico La Cerra, che ha costantemente seguito l’iter lavorativo”.
Nuovi restauri in cantiere? Al professore non l’abbiamo chiesto, tuttavia la sua passione per la cultura e la sua profonda religiosità non ci escludono dal pensarlo, tuttavia lui conclude la sua chiacchierata con le parole che la madre soleva ripetergli e che lo hanno accompagnato fin qui: “La gioia più grande è quella del dono che non attende ricompensa… E’ l’amore gratuito per gli altri”.

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