Home Attualità Festa di San Sisto con uno sguardo speciale ai giovani e alla...

Festa di San Sisto con uno sguardo speciale ai giovani e alla citta'

605
0

Le parole del Vescovo esortano a cambiare, con coraggio. Al mondo adulto e civile chiede una maggiore attenzione ai giovani

Parole che attingono al passato, all’esempio di San Sisto, “discepolo fedele di Cristo”, ma si fondono con la storia presente – il mondo ecclesiale, quelle giovanile e civile – e la proiettano verso un futuro nuovo, dove la differenza sta molto spesso nella “qualità delle fede” dei cristiani.
Così, S.E.Mons.Valentino Di Cerbo ha parlato ai fedeli giunti alla Cappella di San Sisto, ieri seri, che hanno accompagnato la statua del Patrono dalla Cattedrale al luogo in cui nel 1132 furono collocate le reliquie del Santo, volute per la città dal conte Rainulfo III Drengot.
“A convocarci qui – ha parlato il Vescovo – è l’esperienza della sua benefica presenza  in mezzo a noi (San Sisto, ndr)e l’ammirazione per un uomo, un credente e un Pastore che, avendo scelto Cristo come criterio di intelligenza e di azione, continua a rappresentare un modello affascinante di vita per tutti noi”.
La riflessione di Mons. Di Cerbo si apre alle prossime celebrazioni che concluderanno il Giubileo diocesano e a quelle che apriranno l’Anno della Fede voluto da Benedetto XVI: entrambe preziose occasioni per riflettere sulle capacità dei cristiani di creare spinte positive nella società o – nel caso delle parrocchie – di essere “comunità vive dove l’esperienza di Dio diventa fonte di pensieri, di affetti di mentalità e di comportamenti plasmati sulla radicale novità  della Pasqua del Signore, presente nell’Eucaristia, e, quindi, scuole e modelli di una convivenza umana più autentica”.
Guardare a San Sisto vuol dire avere a cuore i bisogni dei più deboli e le sorti del territorio, in particolare dei giovani. Il Vescovo ha ricordato con positività l’incontro della primavera scorsa con gli studenti del Liceo “G.Galilei” di Piedimonte Matese, di cui ha sottolineato – ancora stupito – il desiderio di “autenticità e trasparenza”: “Li voglio ringraziare pubblicamente (…). Sento però il dovere di esortare tutti i cristiani adulti del nostro territorio a guardare al mondo giovanile con responsabilità e simpatia nuove e a chiedere loro scusa per averli talora delusi, per aver proclamato con facilità principi alti ed essere stati, nei fatti, muti e compiacenti di fronte ai compromessi e alle ingiustizie, e per averli guardati con sospetto o talora esclusi”. Sul modello del santo Patrono, Mons. Di Cerbo ha chiesto di aprire le porte del cuore all’infinito universo giovanile e a cogliere nel disappunto delle giovani generazioni lo stimolo a fare meglio e di più, lo stimolo ad essere uno società  “di fede, di legalità e di rispetto del creato e di attenzione vera alla persona umana, anche se senza protettori e senza blasoni”. Sguardo infine alla città di Alife, alla comunità dei cittadini che “sente l’orgoglio di appartenergli (a San Sisto, ndr), ma che forse deve imparare a sognare di più sul suo futuro civile e religioso e a vincere pericolose forme di rassegnazione”: osare nel bene e scegliere il Vangelo per una vita pubblica migliore fuggendo il peccato che contamina la convivenza civile.
Coraggio è la parola che il Vescovo ha pronunciato in chiusura. Il coraggio che solo, rende capaci di costruire un mondo più fraterno e solidale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.