Home Territorio Teatri di pietra. Cala il sipario sulla kermesse estiva

Teatri di pietra. Cala il sipario sulla kermesse estiva

468
0

Il Minotauro chiude a Piedimonte il ciclo di spettacoli andati in scena nel parco del Monte Cila

Con la rappresentazione del 22 agosto scorso è calato il sipario anche sulla 4ª edizione diTeatri di Pietra a Piedimonte Matese, nello spazio scenico del Parco Archeologico del Monte Cila, fortunatamente scampato al vasto incendio di qualche giorno fa, che lo ha solo lambito, prima di essere domato dagli operatori della Protezione Civile e della Comunità Montana. E’ andato in scena “del Minotauro”, una rilettura del mito greco elaborato anche attingendo a testi moderni di Cortazar e Dürremmatt , da Aurelio Gatti,  regista e coreografo che è anche il direttore artistico di Teatri di Pietra, una rassegna che propone da 13 anni il teatro nei siti archeologici di Sicilia, Calabria, Campania, Lazio e Toscana. In scena, accanto a quattro danzatori, c’erano Cinzia Maccagnano e Carlo Vitale a dare voce e corpo ai protagonisti del mito: MInosse, Teseo, Arianna e il Minotauro, appunto, presentato come l’archetipo della diversità che viene resa mostruosa e rimossa dallo spazio pubblico per essere nascosta ed eliminata. Molto intensa e serrata la recitazione, sottolineata con grande efficacia dalle coreografie dello stesso Gatti e dalle musiche di Mendelssohn. Era presente il prof. Costantino Leuci, Assessore alla Cultura, che ha ringraziato gli attori per le emozioni regalate al pubblico e soprattutto il maestro Aurelio Gatti, per aver consentito a Piedimonte di essere inserito anche quest’anno nel prestigioso circuito nazionale di Teatri di Pietra, pur in presenza di un contributo economico molto più contenuto rispetto a quello assicurato negli anni passati dal Comune, alle prese, come tutti, con necessità di tagli alle spese. (Comunicato stampa)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.