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Concetta Rega, salvata dalla sua forte tempra sannita

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L’anziana signora adesso sta bene. Al momento è in osservazione all’ospedale di Piedimonte Matese.

Salvata dalla sua forte tempra sannita. Cinque notti all’addiaccio, in alta montagna, a circa 4 chilometri dal punto in cui si era allontanata, in località Selvapiana. Ma Concetta Rega ce l’ha fatta, a dispetto dell’età, a dispetto della mancanza di acqua e cibo, a dispetto del  freddo intenso della notte. Ritrovata viva grazie ad una incredibile prova di resistenza alla quale, suo malgrado, è stata esposta per svariati giorni. Solo qualche escoriazione, ma nel complesso le sue condizioni di salute non destano preoccupazioni di sorta.

 

Le ricerche, anche oggi, andavano avanti dalle prime ore del mattino. Intorno alle 14, uno dei volontari, abile cercatore di funghi, ha dato l’allarme, dopo averne intravisto il corpo, immobile, sotto un albero in località Selvotta, tra Selvapiana e Camporuccio, già nel comune di Piedimonte, credendola morta, verosimilmente, considerando il tempo trascorso dal giorno della sua scomparsa . Senza avvicinarsi del tutto, si allontana di fretta, raggiungendo di corsa le squadre che setacciavano la zona, dando l’allarme.

Si diffonde, inizialmente, la medesima notizia, quella cioè del ritrovamento del corpo, ma anche quella, errata, della morte della signora. Persino taluni familiari ne vengono informati e la nostra testata ne dà notizia, ma il post viene rimosso pochi minuti dopo, soprattutto per non ingenerare ulteriore confusione in quegli attimi così concitati (ce ne scusiamo con i lettori, assumendone ogni responsabilità) perché, fortunatamente, dal luogo del ritrovamento giunge tutt’altra notizia, che smentisce la prima. In realtà, Concetta Rega è ancora viva, senza forze, certo, ma fortunatamente è viva! Lo scoprono alcuni componenti delle squadre di soccorso, che si portano nel punto esatto segnalato e avvisano il maresciallo dei carabinieri di Alife, Aceto, con Salvatore Bucci, ex sindaco di Sant’Angelo d’Alife, i quali, a quel punto, si affrettano fino all’inverosimile, assieme agli uomini del soccorso alpino, per soccorre la signora Rega e verificarne le condizioni.

Stupore, incredulità, emozione: Bucci è il primo medico a visitare la donna, che viene quindi adagiata sulla lettiga del soccorso alpino e portata a braccio fino al fuoristrada dei carabinieri.  Il suo polso è regolare e la pressione è ottima. A bordo dell’automezzo, si raggiunge, lungo la strada carrabile, l’autoambulanza del 118 e in tutta fretta Concetta Rega viene trasportata all’ospedale di Piedimonte. “Concetta era serena, ha abbozzato un sorriso appena ci ha visti – racconta rasserenato Salvatore Bucci – e bisogna ammettere che il suo fisico ha mostrato di avere davvero una fibra non comune. Resistere al freddo e alla mancanza di acqua e cibo, ad un’età avanzata, è veramente una testimonianza di incredibile forza fisica. E questo deve farci convincere che davvero la speranza è l’ultima a  morire, era giusto che le ricerche andassero avanti ancora, come è stato, con la stessa tenacia, la stessa azione capillare. Concetta si era spinta verso Sud, camminando di continuo, allontanandosi di  alcuni chilometri dal punto in cui era, con il marito, in località Selvapiana. Aveva raggiunto una località dove la vegetazione era particolarmente alta, trovando riparo sotto un grosso albero, dove era rimasta seminascosta. Davvero una storia a lieto fine che ha permesso a  tutta la comunità santangiolese, in particolare, di tirare un grosso respiro di sollievo”.

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