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A Sant'Angelo si parla di miracolo

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Le parole del figlio di Concetta, Camillo, esprimono la profonda gratitudine per gli amici e tutto il paese

La vita della signora Concetta Rega prima di tutto.
A Sant’Angelo sono in molti a chiedersi cosa sarebbe stato della povera anziana se fosse rimasta anche questa notte nei boschi del Matese. La pioggia che si è abbattuta sulla dorsale appenninica e il  calo di temperature registrato questa mattina non lasciano dubbi sull’esito che avrebbe potuto avere la storia della signora Concetta. La comunità santangiolese non ha mai smesso di pregare perchè le ricerche avessero esito positivo e perchè la famiglia Giardullo-Rega rtrovasse la serenità così improvvisamente svanita.
La signora ha trascorso una notte tranquilla, ma resta sotto osservazione da parte dei Sanitari dell’Ospedale Civile di AGP che da subito non le hanno fatto mancare le cure e le attenzioni necessarie.
Seppure in tanti, compresi i familiari, avessero ormai dato per scontato il decesso della signora, la notizia che respirava ed era viva ha riacceso l’entusiasmo di un intero paese. Tempestiva e fondamentale la presenza sul posto dei tanti volontari e in particolare del Cnsas Campania (che ha strettamente collaborato con gli uomini della Comunità Montana) che ha prestato il primo soccorso alla donna e trasportata con i propri mezzi nel punto in cui l’ambulanza del 118 l’attendeva.
A fine giornata, ormai rassicurati delle condizioni di salute di Concetta, i figli hanno espresso profonda gratitudine a quanti in questi giorni si sono messi sulle tracce della donna. In serata, il figlio della signora Rega, Camillo Giardullo, ha postato sulla bacheca facebook del gruppo Parliamo del nostro Sant’Angelo d’Alife i suoi ringraziamenti manifestando tutta l’emozione del momento: In questi giorni, mi sono chiesto: come sarebbe stata la mia vita senza mia madre. Oggi mi sono chiesto: come sarebbe la mia vita senza i miei amici (…) Cari Santangiolesi GRAZIE!!! Siete l’orgoglio del Matese intero. Grazie a tutti indistintamente, amici, volontari, giovani che, non hanno dato tregua alla montagna, dimostrando di essere uniti, maturi e solidali, altro che giovani senza valori come qualcuno sostiene. Qui si vede la forza di un vero paese. Grazie agli amici di Squille e Castel Campagnano, anzichè amici, li definirei FRATELLI, hanno calpestato ogni angolo della montagna, fraternizzando con gli amici Santangiolesi”.
Il signor Giardullo ha inoltre ringraziato i volontari del Soccorso Alpino e tranquillizzato tutti sulle condizioni di salute della cara mamma annunciando infine cheAppena si rimetterà in sesto, organizzeremo una grande festa”. 

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