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Piedimonte Matese. Le collezioni museali sono tornate in citta'

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Manca solo il Corridore del Cila, poi via libera alle nuove esposizioni nel Museo Civico “Raffaele Marrocco”. Nella foto, il posto “d’onore” in preparazione per  la statuetta sannita

Le collezioni del Museo ex Alifano sono entrate nella disponibilità del Comune. Custodite in un luogo protetto, si trovano già in città, e attendono la prima esposizione a cui l’amministrazione comunale di Piedimonte sta lavorando da diverso tempo.
Lo annuncia carico di soddisfazione l’assessore comunale delegato al recupero dei reperti Attilio Costarella, che ha scritto una nota al sindaco Vincenzo Cappelloper ringraziarlo della fiducia in lui riposta e soprattutto per dare notizia della “missione compiuta”.

Prove di esposizione nel Museo

Certo ora i tempi per l’inaugurazione delle esposizioni si allungano, perché l’Assessore parla di dicembre, mentre in un primo momento si era indicato come periodo fertile per l’evento i primi giorni di ottobre. Poco male, perché nel frattempo siamo consapevoli che quei reperti, sottratti alle cure museali di Piedimonte nel 1973  dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei per via di ripetuti furti, oggi sono tornate nel luogo a cui di diritto, e storicamente, appartengono.
Tra esse non c’è ancora il celebrato “Corridore del Cila”, statuetta bronzea piccola ma preziosissima, che verrà trasportata a Piedimonte solamente pochi giorni prima dell’evento di apertura dei nuovi locali allestiti nel complesso di San Domenico.
C’è però l‘Ercole, come spiega Costarella: “Si sta alacremente lavorando per portare a termine l’esposizione di una loro parte consistente, che si stima possibile entro il prossimo mese di Dicembre. Per l’occasione, ritorneranno in Città l’ormai famosissimo Corridore del Monte Cila, per il quale è stata già formalmente ottenuta l’autorizzazione, nonché l’Ercole in assalto (già nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale), statuina sannitica in bronzo rinvenuta durante gli scavi archeologici effettuati a più riprese nel 1994 e 1998 a Piedimonte Matese, nell’area di pertinenza dell’ex Convento del SS. Salvatore (attuale stazione ferroviaria) fondato nel 700 d. C da Arechi II, Principe dei Sanniti e Duca dei Longobardi”.

 

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