Home Territorio Arrestati allevatori. Bruciavano i boschi per sfamare mucche e pecore

Arrestati allevatori. Bruciavano i boschi per sfamare mucche e pecore

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Andati in fumo 327mila mq di bosco. L’incedio minacciò Casertavecchia

Arrestati tre uomini (due italiani e un albanese), accusato di aver procurato incendi boschivi sui territori di Casertavecchia, Teano e Francolise.
327mila metri qaudrati di aree andate a fuoco causando ingenti danni al patrimonio boschivo e artistico (nel caso di Casertavecchia le fiamme hanno lambito la zona abitata). I due italiani interessati dall’arresto sono allevatori di capi ovini e bovini e pare che gli incendi servissero loro per garantire la ricrescita  sul terreno di erba fresca e “nuova”.
Complice il caldo torrido del mese di agosto, nei giorni 18, 27 e 28, i tre hanno appiccato i roghi segnalati alla Sala Operativa Provinciale Antincendio Boschivo di Caserta. Da qui le indagini del Corpo Forestale dello Stato che ha permesso il 1 di ottobre alla Procura di Santa Maria di procedere con le misure legali tuttora in atto.
Angelo Vaiuso, Angelo Affinità e Saimir Musej sono i nomi degli uomini accusati dei reati: ad essi si è giunti grazie all’acquisizione di immagini del sistema di video sorveglianza del Corpo Forestale e ad una serie di intercettazioni telefoniche.

 

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