Prosegue il monitoraggio dell’Aiart sulle trasmissioni “lecite” al pubblico più giovane
Continua l’azione di monitoraggio e controllo della pertinenza delle trasmissioni televisive rispetto alle “fasce” protette, cioè quelle in cui è vietato mandare in onda trasmissioni lesive dei diritti di tutela dei minori. Nel comunicato stampa odierno l’Aiart (Associazione cattolica teleutenti) invita “Class tv” a fare “più attenzione alla fascia protetta”. “Sabato 10 novembre alle 16.30 ha mandato in onda una trasmissione agghiacciante sui maggiori Serial Killer internazionali – precisa Luca Borgomeo, presidente dell’Aiart – con le interviste agli stessi serial che raccontavano bellamente la loro soddisfazione di aver ucciso 48 prostitute, fatto sesso coi cadaveri, prima di gettarli nel fiume, teste e genitali tagliati e conservati nel frigo, teste fracassate e loro che, con estremo orgoglio e soddisfazione, dicevano che rifarebbero tutto. A quell‘ora i miei bambini guardano i cartoni. E gli adolescenti? Che insegnamento sentire l‘orgoglio col quale vengono fatte queste cose?”.
Fonte Agensir
Non penso che ci sia spirito di emulazione nel sentire certe cose in tv. Il programma, in genere, specifica che si tratta di serial killer condannati all’ergastolo o alla pena di morte. E’ come quando una madre racconta al figlio la favola di cappuccetto rosso e del lupo: l’insegnamento che vuole dare non è che bisogna uccidere le bambine nel bosco, ma è l’esatto opposto. O, prendendo esempi religiosi (per non uscire fuori dal seminato) possiamo ricordare la crocefissione di Gesù, che non è certo meno cruenta di un omicidio ma della quale si parla ai bambini fin dalla tenera età; anche in questo caso, mi risulta, che nessun bambino sia poi cresciuto con le manie omicide di crocifiggere la gente. Infine voglio far notare che i tg, che danno ad ogni ora della giornata, non risparmiano mai dettagli cruenti quando parlano di omicidi, eppure il tg è il classico sottofondo quando la maggior parte delle famiglie italiane si riuniscono per cenare o pranzare.