Gli interrogativi non si spengono, il malcontento della comunità neppure. Insomma, la questione aperta sulla pineta di Sant’Angelo d’Alife non sembra ancora essere giunta al termine, da quando lo scorso autunno cominciarono gli interventi di bonifica dell’area verde, gravemente danneggiata dalle abbondanti nevicate del febbraio 2012. Interventi autorizzati dalle istituzioni preposte (Comuni, Comunità Montana, Parco del Matese). Ma se dopo mesi i dubbi sulla correttezza e sulla trasparenza di queste procedure ancora non sono sciolti – stando ad ascoltare la comunità santangiolese rappresentata dal comitato cittadino – c’è probabilmente bisogno di fare chiarezza. Una chiarezza che deve partire dalle istituzioni.
Lo scorso mese di ottobre, quando gli animi dei cittadini incominciavano a scaldarsi per i timori giustificati di veder rovinata la bella pineta, Clarus ascoltò le voci autorevoli del presidente della Comunità Montana del Matese, Fabrizio Pepe, e quello del Parco Regionale del Matese Umberto De Nicola, i quali garantirono la regolarità dei lavori di bonifica portati avanti dalla ditta incaricata. Seguì un primo incontro pubblico, a cui si è succeduto pochi giorni fa da un secondo, che pare non essere stato utile a dissolvere le ombre, visto che per la comunità locale restano senza risposta alcune domande, sul perché la pineta si stia lentamente diradando perdendo anche fusti sani o anche manchino gli atti contestuali agli interventi nell’albo pretorio degli enti interessati. Sono questi i casi in cui lasciare spazio a ipotesi e congetture può rivelarsi una scelta poco azzeccata per le amministrazioni locali.