Home Chiesa e Diocesi Verso il Conclave. L'alfabeto per orientarsi/3

Verso il Conclave. L'alfabeto per orientarsi/3

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Domani, dopo l’extra omnes, i cardinali riuniti nella Cappella Sistina procederanno alla prima votazione per l’elezione del nuovo Pontefice

Nome del Papa: è una consuetudine millenaria quella della scelta da parte del Papa neo eletto di un nome liberamente scelto che lo identifichi nel Ministero Petrino. Gli viene rivolta la domanda di prammatica dal cardinale Decano o chi per lui “Quo nomine vos vocari?”, “Come vuoi essere chiamato?”. Non esiste una norma precisa che imponga la scelta del nome. Dal 999, quando Silvestro II, al secolo Gerbertro dell’Alvernia, comunicò il suo nome, sino a Benedetto XVI-Joseph Ratzinger, solo due Papi non hanno effettuato al scelta, mantenendo il loro nome di battesimo: nel 1522 Adriano VI – Adriano Florensz di Utrecht, e nel 1555 Marcello II – Marcello Cervini.

Ospizio di Santa Marta: oggi “Domus Sanctae Marthae” in Vaticano, casa Santa Marta, è il luogo dove risiederanno, come nel 2005, i cardinali conclavisti. Fondato nel 1884 da Leone XIII, inizialmente come lazzaretto per colerosi, assunse successivamente il ruolo di pensionato per pellegrini, e quindi dopo i Patti lateranensi divenne pensionato per prelati ed officiali dei dicasteri vaticani. Dopo una profonda ristrutturazione che portò all’abbattimento del vecchio edificio, oggi Santa Marta è un moderno residence normalmente usato dalla Curia Romana, dai cardinali e vescovi di passaggio per Sinodi o Concistori, e come in questo caso, per dare una comoda accoglienza agli elettori in Conclave. Ospiterà il nuovo Sommo Pontefice in attesa che vengano realizzati i lavori di adeguamento dell’Appartamento papale nel palazzo Apostolico, secondo le necessità espresse.

Papa: dal greco papas o pappas, vuol dire padre. Titolo oggi riservato nella Chiesa Cattolica Romana solo al Sommo Pontefice, in quanto padre di tutti i credenti, nella Chiesa dei primordi era un termine riferito a tutti i vescovi indistintamente. Ma già a partire dal IV secolo si affermò come appellativo titolare del Vescovo di Roma.

Quorum: al n. 62 dell’“Universi Dominici Gregis”, Giovanni Paolo II ha abolito i modi di elezione per acclamazione e per compromesso, lasciando dunque la sola modalità a scrutinio segreto. Pee l’elezione canonicamente valida del Papa, servono “almeno due terzi dei suffragi, computati sulla base degli elettori presenti e votanti”, si legge nel Motu Proprio “Normas nonnullas” di Benedetto XVI.

Rinuncia: il Codice di diritto canonico prevede esplicitamente che un Papa rinunci al suo mandato. Il comma 2 del canone 332 recita, infatti, così: “Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti”.

Servus Servorum Dei: si deve a San Gregorio I “Magno” il fatto di aver reso questa espressione uno dei titoli pontifici: indica una condizione di profonda umiltà nel ministero petrino. Questo appellativo venne usato dal Santo Papa come risposta all’uso pomposo del termine “patriarca ecumenico” che veniva fatto dal patriarca Giovanni di Costantinopoli.

Titoli Pontifici: detto Servus Servorum Dei, gli altri titoli del Papa sono: Vescovo di Roma; Vicario di Gesù Cristo; Successore del Principe degli Apostoli; Sommo Pontefice della Chiesa Universale; Primate d’Italia; Arcivescovo e Metropolita della Provincia Romana; Sovrano dello Stato della Città del Vaticano.

Universi Dominici Gregis: è la Costituzione Apostolica promulgata il 22 febbraio 1996 “Festa della Cattedra di San Pietro”, con la quale il Beato Giovanni Paolo II rivedeva ed aggiornava le norme regolanti la Sede Apostolica Vacante e l’elezione del successore di Pietro. Consta di due parti analizzate nel dettaglio di tutti i passaggi. Benedetto XVI non ha promulgato una sua Costituzione Apostolica, ma l’11 giugno 2007 e lo scorso 18 febbraio, attraverso due “Motu Proprio” ha precisato e variato alcuni aspetti delle norme woytjliane.

Vaticano: il colle Vaticano di Roma deve il suo nome, per alcune fonti, dal nome di un’antica divinità romana, Vaticanus; un’altra ipotesi è che derivi dal verbo latino vaticinor, “predire”, perché storicamente si tramanda la presenza nella zona di diversi luoghi abitati da oracoli e vati. Questa ipotesi deriva probabilmente dalla forte presenza etrusca nella zona. Zona acquitrinosa e insalubre, vide nei secoli susseguirsi prima uno sbancamento e la bonifica per la creazione di un maestoso circo ad opera di Caligola e Nerone, dove si tramanda, secondo gli Annales di Tacito, il martirio di un gran numero di cristiani per crocifissione, tra i quali poteva esserci anche San Pietro; quindi abbandonato il circo neroniano, iniziò a diventare luogo di sepolture sparse, e poi una grande necropoli mista, pagana e successivamente cristiana, anche con sepolcri sontuosi. Intorno alla basilica Costantiniana, iniziata verso il 319 e terminata circa trent’anni dopo, si vennero a edificare i primi insediamenti che con la sovrapposizione nei secoli delle costruzioni, dei palazzi, delle chiese, degli orti, diedero origine al Vaticano così come lo conosciamo.

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