Si è ripetuto il tradizionale e affollato appuntamento presso la frazione di Calvisi
La seconda domenica di maggio ha un sapore tutto particolare per la valle di Alife: non è una domenica come le altre perché, da tutta la piana, muovono piccoli gruppi di fedeli diretti verso il Santuario diocesano di San Liberato Medico e Martire, presso Calvisi di Gioia Sannitica. E’ un appuntamento che affonda le sue radici nel passato e che non è venuto meno neanche con l’avvento dell’epoca moderna. La consuetudine vuole che per questo pellegrinaggio muova dai centri vicini anche a notte fonda, in modo tale da ritrovarsi presso la Chiesa parrocchiale della minuscola frazione gioiese all’alba, in tempo per la prima delle Sante Messe che vengono celebrate nel corso della giornata.
Quella che si ha in occasione della prima messa però è solo una prima ondata di fedeli: nel corso della mattinata continuano ad affluire in Calvisi, alla spicciolata, gruppi di devoti, talvolta interi nuclei familiari i quali, dopola SantaMessa, omaggiano le reliquie di San Liberato e poi si trattengono per una merenda veloce prima di riprendere la strada del ritorno. Anche quest’anno è andata così: fin dal primissimo mattino di domenica scorsa, 12 maggio, sono stati numerosi i pellegrini che, dopo un non indifferente percorso a piedi, si sono avvicendati pressola Parrocchia-Santuariodi Calvisi, per venerare il Santo Medico e Martire e per soddisfare una tradizione oramai radicata in tutti: giovani ed anziani, adulti e bambini. Suggestiva anche la presenza di numerosi sacerdoti diocesani e del Vescovo stesso, Mons.Valentino di Cerbo. Davvero si è potuta toccare con mano la presenza al gran completo di tutta Alife-Caiazzo, in uno dei suoi eventi religiosi più sentiti e rappresentativi.
Alfonso Feola