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Azione Cattolica. E' giusto che la Chiesa intervenga sulle questioni sociali del momento?

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Le parole giuste al momento giusto, parlare con grazia e secondo lo Spirito. La questione “omofobia” di un gruppo cattolico su una spiaggia pugliese.
La riflessione del Presidente diocesano di AC, Cristina Palumbo

In un flash dell’Ansa di ieri, veniva riportata una nota di solidarietà dell’Azione Cattolica di Bari–Bitonto ad un gruppo di ispirazione cattolica accusato di aver avuto, nel corso di un’iniziativa di evangelizzazione sulla spiaggia, toni omofobi. Non è questo il luogo per entrare nel dettaglio della vicenda, ma credo sia necessaria una piccola riflessione, alla luce delle vicende che vedono la Chiesa continuamente messa sul banco di imputazione, vittima del j’accuse da parte di una società che si professa sempre più laica. A dire il vero, a seguito dell’elezione di Papa Francesco, sembra che i toni sulle questioni circa la gestione delle “cose temporali” da parte della Chiesa si siano placati notevolmente.
orizzonteMa resta sempre acceso una sorta di campanello di allarme quando uomini di Chiesa, presbiteri o laici, intervengono in questioni sociali, morali ed etiche. Lo sdegno verso le ingiustizie del mondo, di qualunque natura esse siano, può provarlo chiunque, ma se a sollevare problemi e riflessioni sono i “cattolici”, diviene tutto più complicato. Ecco che anche una piccola notizia che coinvolga il mondo cattolico, diviene occasione, sia sui blog locali ma anche e purtroppo a livello nazionale, per lanciare sulla Chiesa, sui credenti, e soprattutto sui praticanti, una sorta di lanciafiamme della collera umana. Questo fenomeno rivela ancora una volta la liquidità dell’uomo moderno. Quando le circostanze sono favorevoli si prega, ci si incammina, si veglia, si entra in una sorta di misticità popolare. Ma poi con altrettanta facilità e indifferenza, non si esita a puntare il dito verso i propri compagni di viaggio.
Il messaggio evangelico è quanto mai attuale, ma occorre saper trovare le parole giuste per arrivare al cuore dell’uomo moderno.
I dibattiti sociali (intesi nell’accezione ampia del termine) rappresentano un confine sottilissimo tra autoesaltazioni delle coscienze e il parlare con grazia. Sarebbe opportuno, pertanto, che quanti si definiscono cattolici impegnati, siano molto più attenti nell’intervenire, lasciando che a parlare sia lo Spirito e non solo la ragione umana.  “Non si può essere cristiani solo part time”, lo ribadisce anche Papa Francesco. Occorre impegnarsi seriamente con la mente, con il cuore ed anche con le parole giuste, che possano far ben sperare nella ripresa di una nuova corrente culturale realmente ispirata al Vangelo.

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