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Giornata del Creato. "Il finestrino e il video"

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Il compito educativo della famiglia per la custodia di un dono spesso ignorato, respinto o distrutto con la violenza

di Paolo Bustaffa, editorialista Sir
“Puoi rimanere tranquillamente accanto al finestrino”: mi venne spontaneo dire così a un ragazzo che occupava il posto a me riservato sul treno. “No, grazie preferisco stare al computer” fu la risposta cortese ma inattesa e spiazzante.
In qualsiasi tipo di viaggio avevo sempre cercato di far gustare, non solo ai miei figli, la bellezza dei paesaggi , il mutare dei colori del cielo, le tracce della creatività e della fatica dell’uomo in tanti angoli di campagne e di città. Era sempre una gara molto accesa quella che si apriva per sedersi vicino al finestrino e per accontentare tutti si ricorreva ai turni.
La risposta del ragazzo, condivisa peraltro dalla madre immersa in una vivace conversazione con l’occasionale compagna di viaggio, fece quindi tremare non poco il mio castello educativo e mi trovai a pensare lungo tutto il viaggio alla sfida di fronte alla quale venivo bruscamente posto da quel “No, grazie”.
bustaffaDa una parte il video di un computer portatile e dall’altra il finestrino di un treno.
Non è molto intelligente e neppure utile contrapporre l’uno all’altro. Forse è meglio lasciar spazio alle immagini di quelle famiglie che, staccata temporaneamente la spina del computer, si lasciano sorprendere dai silenzi, dai rumori e dai colori della natura.
Solo così è possibile non irrigidirsi di fronte a un “No, grazie” e cercare l’intesa tra un finestrino e un video. Questa ricerca, un po’ bizzarra, si ripropone davanti al titolo “La famiglia educa alla custodia del creato” che apre il messaggio dei vescovi per la 8a Giornata per la custodia del creato che si celebra domenica 1 settembre.
Una famiglia che esprime e condivide nei gesti e nelle parole di ogni giorno il significato più alto e più bello della vita immancabilmente suscita consapevolezze e sensibilità anche sul tema del creato che comprende ma non si ferma a quello dell’ambiente. Suggerisce infatti passi in più verso gli orizzonti del dono, della gratuità, della reciprocità, della riparazione del male.
Il messaggio per la Giornata per la custodia del creato suggerisce ad ogni famiglia questi passi, questi percorsi educativi che portano alla formazione di una coscienza in cui prendono respiro la ricerca e l’incontro con la verità, la bellezza e il bene.
Occorre trovare un’intesa tra il finestrino di un treno e il video di computer portatile o di un telefonino.
Non è un’impresa impossibile, c’è però bisogno di ritrovare l’arte di educare, cioè la consapevolezza che gli occhi , non solo dei bambini, hanno bisogno di un finestrino e di un video per conoscere, ammirare e amare il mondo.
Ma, il finestrino e il video, servono anche per soffrire con il mondo perché il dono di “un giardino, un luogo abitabile per tutti” troppe volte viene strappato dalla violenza. Non tutti i fiori sbocciano e non sempre soffia un vento leggero tra gli alberi. Ci sono molti, troppi, angoli del mondo in cui l’erba viene schiacciata dai cingolati e il terreno sconvolto dalle esplosioni delle bombe. Terreni non bagnati dalla pioggia ma dalle lacrime e dal sangue.
Ancora una volta, purtroppo, la riflessione sul creato si misura con l’angoscia per la violenza che lo sconvolge colpendo soprattutto il custode e distruggendo il dono.
Ancora una volta l’arte di educare – che è l’arte del custodire passato, presente e futuro – rimane l’unica risposta disarmata alla forza distruttiva dell’indifferenza e dell’odio. Ed è la speranza, che si può scorgere dal finestrino di un treno come dal video di un computer, a sostenere un’ arte che ha nel cuore la cura del creato e la passione per il suo custode.

Il testo del messaggio CLICCA

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