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Papa Francesco all'Angelus "Gesù ci libera dal fatalismo e da false visioni apocalittiche"

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Il Santo Padre, dopo la recita dell’Angelus ha pubblicizzato la confezione di un farmaco speciale, la Misericordina,  invitando la piazza a ritirarne una confezione e a farne buon uso

Innanzitutto, “non lasciarsi ingannare dai falsi messia e non lasciarsi paralizzare dalla paura” e poi “vivere il tempo dell’attesa come tempo della testimonianza e della perseveranza”. Sono i due inviti che ieri mattina ha rivolto Papa Francesco, in occasione della recita dell’Angelus da piazza San Pietro, prendendo spunto dall’esortazione di Gesù a porre l’attenzione sulle “vere questioni”. “Questo discorso di Gesù – ha detto il Pontefice – è sempre attuale, anche per noi che viviamo nel XXI secolo” ed è “un invito al discernimento”. Anche oggi, infatti, ci sono “falsi ‘salvatori’, che tentano di sostituirsi a Gesù: leader di questo mondo, santoni, anche stregoni, personaggi che vogliono attirare a sé le menti e i cuori, specialmente dei giovani. Gesù ci mette in guardia: ‘Non andate dietro a loro!’”. E il Signore ci aiuta anche a non avere paura: “Di fronte alle guerre, alle rivoluzioni, ma anche alle calamità naturali, alle epidemie, Gesù ci libera dal fatalismo e da false visioni apocalittiche”. Gesù, poi, preannuncia “prove dolorose e persecuzioni che i suoi discepoli dovranno patire, a causa sua” e questo “ci interpella proprio come cristiani e come Chiesa”. Ma non dobbiamo avere paura perché “siamo totalmente nelle mani di Dio! Le avversità che incontriamo per la nostra fede e la nostra adesione al Vangelo sono occasioni di testimonianza”. Le avversità, ha proseguito il Santo Padre, “non devono allontanarci dal Signore, ma spingerci ad abbandonarci ancora di più a Lui, alla forza del suo Spirito e della sua grazia”. Francesco ha, quindi, invitato a pensare “a tanti fratelli e sorelle cristiani, che soffrono persecuzioni a causa della loro fede. Ce ne sono tanti. Forse molti di più dei primi secoli. Gesù è con loro. Anche noi siamo uniti a loro con la nostra preghiera e il nostro affetto. Anche abbiamo ammirazione per il loro coraggio e la loro testimonianza. Sono i nostri fratelli e sorelle, che in tante parti del mondo soffrono a causa dell’essere fedeli a Gesù Cristo. Li salutiamo di cuore e con affetto”. Alla fine, Gesù fa una promessa che è garanzia di vittoria: “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”. “Quanta speranza in queste parole – ha commentato il Papa -! Sono un richiamo alla speranza e alla pazienza, al saper aspettare i frutti sicuri della salvezza, confidando nel senso profondo della vita e della storia: le prove e le difficoltà fanno parte di un disegno più grande; il Signore, padrone della storia, conduce tutto al suo compimento”. Infatti, “nonostante i disordini e le sciagure che turbano il mondo, il disegno di bontà e di misericordia di Dio si compirà! E questa è la nostra speranza: andare così, in questa strada, nel disegno di Dio che si compirà. È la nostra speranza”.

Il ricordo alle vittime della strada.
misericordina“Assicuro la mia preghiera e incoraggio a proseguire nell’impegno della prevenzione, perché la prudenza e il rispetto delle norme sono la prima forma di tutela di sé e degli altri”. Ha detto Papa Francesco, dopo la recita dell’Angelus con i fedeli giunti a piazza San Piero, in occasione della “Giornata delle vittime della strada”. Nei saluti ai tanti pellegrini presenti, ha ricordato la comunità eritrea a Roma che ieri celebrava la festa di San Michele. Poi il Pontefice ha mostrato a tutti una scatoletta che aveva in mano: “Anche vorrei adesso a tutti voi consigliarvi una medicina. Ma qualcuno pensa: ‘Il Papa fa il farmacista adesso?’ – ha scherzato -. È una medicina speciale per concretizzare i frutti dell’Anno della Fede, che volge al termine. Ma è una medicina di 59 granelli intracordiali”. Si tratta, ha spiegato, “di una ‘medicina spirituale’ chiamata Misericordina. Una scatolina di 59 granelli intracordiali. In questa scatoletta è contenuta la medicina e alcuni volontari la distribuiranno a voi mentre lasciate la piazza. Prendetela! C’è una corona del Rosario, con la quale si può pregare anche la ‘coroncina della Misericordia’, aiuto spirituale per la nostra anima e per diffondere ovunque l’amore, il perdono e la fraternità”. “Non dimenticatevi di prenderla, perché fa bene, eh? Fa bene al cuore, all’anima e a tutta la vita!”, ha sottolineato Papa Francesco. Ieri mattina, infatti, in occasione dell’Angelus in piazza San Pietro, è stata distribuita ai fedeli la medicina spirituale “Misericordina”. Confezionato come in una vera scatola di farmaci, il “medicinale” per la salute dell‘anima è composto da un rosario, un’immaginetta della Divina Misericordia, un “bugiardino” con la posologia e le istruzioni d’uso. Il “medicinale”, come si legge nel “bugiardino”, porta misericordia nell’anima. La sua efficacia è garantita dalle parole di Gesù. Si usa quando si desidera la conversione dei peccatori, si sente il bisogno di aiuto, manca la forza per combattere le tentazioni, non si riesce a perdonare qualcuno, si desidera la misericordia per un uomo moribondo e si vuole adorare Dio per tutte le grazie ricevute. Può essere applicato, sia dai bambini sia dagli adulti, tutte le volte che se ne avverte il bisogno. La “somministrazione” prevede la recita della Coroncina alla Divina Misericordia, promossa da Santa Faustina Kowalska. Non ci sono controindicazioni. Le scatole di “Misericordina” sono state prodotte in migliaia di esemplari e in quattro lingue: italiano, spagnolo, inglese e polacco. L’iniziativa è stata promossa da monsignor Konrad Krajevski, elemosiniere pontificio.

 

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