Al termine dell’Anno della Fede, la parrocchia Santa Croce ha promosso una riflessione e un dibattito su “Silenzio e anonimato” nella vita di fede di ciascun credente
Di Anna Maria Pascale – Il giorno 24 novembre 2013 alle ore 16,30, nel salone “Gaudium et Spes” in Raviscanina, si è tenuto un incontro per gli Operatori Pastorali e tutti coloro che erano interessati a una verifica del proprio cammino di fede.
Il Convegno è stato organizzato dal Vicario della Forania di Ailano Don Armando Visone, in occasione della chiusura dell’Anno della Fede. E’ intervenuto il prof. Sergio Tanzarella – Docente di Storia della Chiesa – che ha introdotto la sua relazione, indicando “ Silenzio e Anonimato” come le condizioni che pone Gesù a chi vuole seguirlo. E’ stato presentato l’episodio della guarigione del paralitico, presente nel Vangelo di Luca e Marco. I protagonisti non parlano, in questa parabola, parla solo Gesù. Il paralitico e i suoi amici sono uomini di fede, si fidano veramente di Gesù e ripongono in Lui ogni certezza. Nella casa è impossibile entrare e uscire, ma i barellieri non si arrendono davanti alle difficoltà. Scoprono il tetto della casa per Gesù. La Fede conferisce significato e direzione all’esistenza umana, costituisce la possibilità di smontare qualsiasi difficoltà, senza interessi personali. Gli amici del paralitico stanno lì, per aiutare un loro fratello.
Il prof. Tanzarella sottolinea la gratuità della fede al servizio dell’altro e della comunità. E’ necessario rinunciare all’individualismo, per essere credibili rispetto alla comunità. Gesù, anche oggi, rischia di rimanere chiuso in una casa. Per quanti non c’è posto nel mondo? La società contemporanea spinge gli uomini ad adagiarsi nelle comodità e a porre al centro di tutto il proprio benessere. Gli altri, il mondo, la vita perdono spessore e consistenza. Le persone deboli, gli ammalati, i portatori di handicap, le famiglie in difficoltà rimangono completamente soli di fronte all’indifferenza degli altri. La fraternità sta nel saper costruire relazioni, superando i “però” per permettere agli altri di incontrare Gesù. La relazione senza la fede non può esistere, perché la relazione ha il potere dell’amore. La fede consente di andare oltre quello che si può. I barellieri non si fanno condizionare dalle regole. Gesù non si stupisce del fatto che stavano scoperchiando il tetto. L’azione dei barellieri e del paralitico è dettata dalla fiducia nel raggiungimento di quanto desiderato.
L’incontro ha avuto la finalità di risvegliare la fede nel cuore di tutti, custodirla e alimentarla. Solo un forte credo religioso ci salva e ci fa vivere come veri figli di Dio: liberi, felici e coraggiosi nell’affrontare la vita. Ringraziamo di cuore il prof. Sergio Tanzarella e Don Armando Visone, per averci consentito di vivere un’esperienza così importante in prossimità del Natale e ci auguriamo di poter partecipare ad altre iniziative di così grande rilevanza e profondità.