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Save the Children, “Sempre più minori a rischio”

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Oggi, la Giornata internazionale della tratta degli schiavi: sono 5,5 milioni i minori vittime di questa schiavitù

In occasione della Giornata internazionale di commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione, che si celebra oggi, Save the Children ha diffuso il dossier 2014 “Piccoli schiavi invisibili – I volti della tratta e dello sfruttamento”.
logo-save-the-childrenSecondo i più recenti dati disponibili sono 5,5 milioni i minori vittime di lavoro forzato o tratta a fini di sfruttamento sessuale e lavorativo nel mondo, su un totale di 20,9 milioni di persone coinvolte. Un fenomeno complesso che manca di dati più aggiornati e nasconde un’ampia realtà sommersa. Nel 2010, in Europa, “erano oltre 9.500 le vittime accertate o presunte di tratta, di cui il 15% costituito da minori (il 12% ragazze e il 3% da ragazzi), con un incremento pari al 18% nel triennio 2008-20103”. Se l’Italia nel 2010 si segnalava tra i Paesi europei con il record negativo di 2.400 vittime (50% in più del 2008 ma in leggero calo rispetto alle 2.142 del 2009), guardando al solo ambito del lavoro, secondo la ricerca Game Over pubblicata nel 2014 da Save the Children e Associazione Bruno Trentin, si segnalano “ben 28.000 minori tra i 14 e i 15 anni (sia italiani sia stranieri) coinvolti in attività definibili a rischio di sfruttamento, svolte in contesti familiari (43%) o, se esterni, principalmente nei settori della ristorazione (43%), dell’artigianato (20%) e del lavoro in campagna (20%)”. (segue)

La situazione in Italia è problematica, come nel caso delle “molte ragazze tra i 16 e i 17 anni originarie dei Paesi dell’Est, trasferite o attirate in Italia per essere sfruttate sessualmente o, in altri casi, coinvolte in save the childrenattività illegali o rese vittime di matrimoni precoci nei quali devono ripagare ai suoceri il prezzo sostenuto per il loro ‘acquisto’ dalla famiglia di origine (prevalentemente delle comunità rom)”. Per le minori nigeriane, “lo sfruttamento sessuale inizia invece già nei Paesi di transito in Europa o in Libia, per trasformarsi in una prigione dalla quale è difficilissimo uscire una volta giunte in Italia e inserite sotto ricatto nel circuito della prostituzione”. Il rischio di sfruttamento è poi “particolarmente elevato per gran parte dei 9.300 minori stranieri non accompagnati arrivati tra il 1° gennaio e il 19 agosto nel nostro Paese via mare, già segnati da ferite profonde per le violenze subite in viaggi spesso lunghi e terribili”. “Li abbiamo voluti chiamare ‘volti’ perché vogliamo andare oltre ai numeri che riguardano gli ingressi, il transito o le presenze sul territorio italiano, per comprendere invece chi sono questi bambini e adolescenti e cosa accade nelle loro vite: ogni numero è un volto, spesso già sfregiato quando arriva nel nostro Paese”, ha dichiarato Carlotta Bellini, responsabile Protezione minori di Save the Children Italia.

Fonte Agensir

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