Home Un verso un pensiero Ugo Foscolo, Alla sera

Ugo Foscolo, Alla sera

1039
1

Forse perché della fatal quïete
Tu sei l’immago a me sí cara vieni,
O sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,

E quando dal nevoso aere inquïete
Tenebre e lunghe all’universo meni
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.

Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo, e van con lui le torme

Delle cure onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.

Perché mi sei così cara, sera? Perché m’ispiri così tanto, e non solo quando il cielo ti sorride, ma anche e forse ancor più quando l’inverno impazza?
Forse t’amo perché infondi nel mio animo quella serenità che disperatamente cerco. A te affido i miei segreti e i miei desideri più nascosti..
Ti ammiro e il mio pensiero vaga verso l’eternità, mentre le afflizioni cagionate da questa vita si annullano.
Ammiro la pace che da te promana e il mio ostinato desiderio freme dentro di me!

1 COMMENTO

  1. E’meraviglioso il pensiero della sera che mitiga ogni “spirto guerriero”e rigenera l’uomo a nuova vita.
    Dal forte pessimismo foscoliano emerge quella pace interiore che attraverso la sera rende l’uomo migliore.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.