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Piedimonte Matese. Don Emilio Meola “Il mio primo pensiero ai malati e ai sofferenti”

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Sabato sera la comunità di Sepicciano ha accolto il nuovo sacerdote. Presenti anche fedeli di Alvignano che hanno accompagnato don Emilio nella sua nuova parrocchia

IMG-20150921-WA0009La Redazione – Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore». E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme!
Faccio mie le parole del salmo 121, uno dei più belli e appassionati Cantici dei pellegrini che ascendevano a Gerusalemme, la Città Santa. L’autore unisce due momenti che per lui sono fonte di gioia: il primo è il giorno in cui accolse l’invito ad «andare alla casa del Signore» e poi quello dell’arrivo gioioso alle «porte» di Gerusalemme: è in quel momento che le sue labbra possono sciogliersi in un canto festoso.
Anche io ho varcato, con trepidazione la soglia di questa casa nella quale voi Popolo santo vi riunite per rendere il culto gradito a Dio nell’ascolto dell’unica Parola e nello spezzare il Pane di vita eterna.

Don Salvatore e don Emilio
Don Salvatore e don Emilio

Sono le parole con cui don Emilio Meola si è presentato alla parrocchia di San Michele e San Marcello in Sepicciano: 3400 abitanti circa, di cui molti residenti nell’area urbana di via Aldo Moro e via Sannitica di più recente costruzione. La terza parrocchia più popolosa della Diocesi di Alife-Caiazzo dopo Ave Gratia Plena (Piedimonte Matese) e Santa Maria Assunta-Cattedrale (Alife), dove inevitabilmente un parroco si misura con esigenze ed emergenze diverse, nuove, ma anche con prospettive e progetti di più ampio respiro; con un maggior numero di anziani da visitare, con un maggior numero di collaboratori su cui contare: sarà così anche per don Emilio Meola, che accoglie in eredità da don Salvatore Zappulo una parrocchia viva e protagonista della vita diocesana.
La piccola chiesa della frazione piedimontese era piena di fedeli; tra essi, a porgere il saluto per conto del sindaco della città, l’assessore Attilio Costarella.
E come in ogni famiglia che accoglie, non è mancato il benvenuto da parte della comunità locale, che, riconoscendo nel pastore la guida ha chiesto preghiera e vicinanza nel cammino di fede: “Vi chiederemo di sostenerci continuamente nella Fede, nella Speranza, nella Carità, aiutandoci ad essere una comunità unita, fraterna e solidale, e laddove la nostra umana debolezza non lo favoriscano, siate sempre per noi strumento di perdono e riconciliazione”.

IL SALUTO DI DON EMILIO ALLA COMUNITA’ DI SEPICCIANO

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