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Castel di Sasso. L’Inno a San Biagio del maestro Gennarino Luongo

L'Inno del maestro Luongo è stato tramandato di generazione in generazione e rivisitato più volte nel corso degli anni

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Com’è noto a molti, San Biagio è venerato in diverse località italiane. Il Santo, la cui memoria liturgica cade il 3 febbraio, e al quale i devoti si appellano soprattutto per la cura del mal di gola, è protagonista di feste e celebrazioni molto sentite anche in Alto Casertano.

In onore di San Biagio tanti sono gli inni scritti, attraverso i quali, ogni anno le comunità locali rinnovano il culto a lui dedicato.
Tra essi ricordiamo quello realizzato dall’organista Gennarino Luongo, che i fedeli del borgo di Castel di Sasso intonano in occasione della commemorazione del Santo, nel momento dell’unzione della gola. Fu il compositore Luongo a insegnare ai coristi del tempo le parole e il motivo del canto, a cui accordò l’accompagnamento musicale.

inno san biagio luongo
Testo originale dell’ultima strofa dell’Inno di Luongo

L’inno è stato tramandato da una generazione all’altra, fino a quando nel 2008 il maestro Alfonso Carullo di Caiazzo lo rivisitò, adattandolo alle capacità canore della schola cantorum “Gratia Plena”, la quale diede vita a una versione del tutto moderna del canto, ma conservando la cadenza originale per favorire la partecipazione dell’assemblea.

Nel 2013 è Claudio De Siena a introdurre alcuni accorgimenti perché potesse venire interpretato come un canto per più strumenti e più voci.
Per mantenere fede alla tradizione la sorella del maestro Luongo, prima di morire, dona alla responsabile del coro la raccolta originale dei manoscritti e quindi anche l’Inno a San Biagio.

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