Home I Sentieri della Parola Mercoledì delle Ceneri. “Ricordati che sei polvere…”

Mercoledì delle Ceneri. “Ricordati che sei polvere…”

Appuntamento a metà settimana per riflettere insieme sulle letture che ci propone la Liturgia nel giorno delle Ceneri. Anno A - Mercoledì delle Ceneri (Mt 6, 1-6. 16-18)

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A cura di don Andrea De Vico
Anno A – Mercoledì delle Ceneri (Mt 6, 1-6. 16-18)
La liturgia di oggi contiene una parola secca e senza equivoci, accompagnata dalla tradizionale imposizione delle ceneri sul capo, con evidente riferimento alla creazione di Adamo: “Ricordati che sei polvere, e in polvere tornerai” (Gen 2,7)

“Ricordati! …” che sei fatto di terra. Certo, se alla fine vengo “in-umato” (messo sotto-terra), di me rimane solo un pugno di terra. Se mi mettono in un forno crematorio è lo stesso: bastano tre minuti, e di me resta poca sabbia. Cosa devo fare? Devo mettermi a lutto? Devo mettermi a ballare il girotondo della vanità, come si faceva nel medioevo, per stornare il pensiero della morte che si affaccia con la falce in mano? Devo abbandonarmi a un lugubre soliloquio con il teschio di Amleto? Devo meditare l’ “apparecchio alla morte” come andava di moda nel settecento?

Niente di tutto questo. Il testo biblico non contiene una minaccia, non è un’affermazione di pessimismo, di tristezza, o di precarietà. “Ricordati! …” che sei fatto parte migliore della terra, quella umida, da cui “humus” “homo”, terra fertile che si presta ad essere coltivata. Anche in aramaico “‘adamà” vuol dire “fango, limo, terra fine”, terra buona depositata lungo le sponde dei fiumi e le piane alluvionali. Quando dunque dico “Adamo”, dico “terra”. Difatti “Adamo” non è un nome proprio di persona, ma è un termine generico per indicare qualsiasi uomo, “fatto di terra”. Adamo sono io, il mio nome è: “fatto di terra buona”, della parte più viva e nobile della terra!

“Ricordati! …” che la terra accumulata lungo i fiumi non è mai ferma. L’evoluzione del mondo è continua, non si arresta mai. La genesi del cosmo ha preparato quella della vita, e la genesi della vita ha creato le condizioni per la genesi della coscienza. Tutta la materia, la vita del cosmo e della natura, si è organizzata per arrivare qui, all’uomo, o meglio, all’“io” pensante dell’uomo. La coscienza umana è la terra pervenuta al suo grado più alto di perfezione! Una madre che partorisce un figlio rappresenta il ventre della natura che si rompe con più forza di un vulcano che squarcia la crosta terrestre. Anche i pensieri sono veri e propri “parti”, e difatti si chiamano “concetti”.

“Ricordati! …” che in tutto questo c’è il tocco divino, perché la terra da sola non sarebbe potuto giungere a tanto! Se l’umanità non fosse altro che un carico di polvere, l’alito divino che è in me assicura che il mio essere, la mia coscienza e consistenza, viene da Dio che mi fa esistere.

E invece “hanno dimenticato! …” La grande maggioranza degli esseri umani pensano solo a mangiare per evitare di essere mangiati. Sembrano più “uomini felici di essere animali”, che “animali felici di essere uomini”. Come le mucche, pensano che la felicità consista nel mangiare l’erba. Pur essendo fatti di una terra atta ad esser “coltivata” (ecco la cultura, l’educazione …) puntano al ribasso, giocano a chi fa peggio, a chi degenera di più. Come ricordare questa parola a gente strasazia, che ha perso il gusto del pane vero e conosce solo quello delle salsette e merendine? Hanno modificato tutto, persino il gusto delle fragole: ci fanno gomme da masticare, caramelle, gelati, torte, liquori, detersivi, arbre magique, cosmetici, rossetti, matite, eau de toilette, preservativi, deodoranti ascellari, deodoranti per lo scarico del bagno, tutto “al profumo di fragola”. Hanno alterato il profumo della fragola, che pure ci ricorda di che cosa siamo fatti: un pugno di terra profumata! Di ben altro tenore è l’invito di Gesù:

“Quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto …”

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