Home Arte e Cultura Alife. Per la prima volta un libro documentato su San Sisto

Alife. Per la prima volta un libro documentato su San Sisto

Storia, aneddoti, eventi, documenti che raccontano del Santo patrono e degli Alifani. Sabato pomeriggio la presentazione

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Appena un anno fa si celebravano i trecento anni dal ritrovamento delle spoglie di San Sisto (8 aprile 1716) per opera del vescovo Angelo Maria Porfirio nella cripta della Cattedrale.
In quella circostanza, la Diocesi di Alife-Caiazzo ha celebrato il Giubileo straordinario, indetto dal vescovo Valentino Di Cerbo, e alcune iniziative come la visita del busto del Santo nelle foranie.

Il rinvenimento del corpo sacro, i luoghi e i fatti che sono legati a San Sisto sono compresi in un corposo volume scritto dall’ing. Filiberto Sasso, con il contributo del dott. Gaetano Fiorillo, intitolato San Sisto I.
Il libro verrà presentato sabato prossimo nella Sala Consiliare del comune di Alife alle 17.00, a due giorni dalla data che annualmente ricorda il dies natalis del Patrono (6 aprile).
Oltre all’autore e al primo cittadino Salvatore Cirioli, interverranno, tra gli altri, don Mario Iadanza, direttore della Biblioteca Capitolare dell’Arcidiocesi di Benevento; don Cesare Tescione, parroco della Cattedrale; don Emilio Salvatore, parroco di Ave Gratia Plena; Gaetano Fiorillo, presidente dell’Archeoclub d’Italia, sede di Alife.

In IV di copertina la firma (“Signum”) del Conte Rainulfo esposta presso l’Archivio storico diocesano di Caiazzo in una mostra di pergamene

“Il libro, pur insistendo sulla singolarità del rapporto tra Alife e le Reliquie di San Sisto, ci offre anche una preziosa chiave di lettura per comprendere la storia della nostra Terra”, così Mons. Di Cerbo, al quale sono state affidate le pagine di presentazione del lavoro.
Attraverso la sua opera l’autore effettua una ricostruzione storica e documentale del ritrovamento, che rappresenta – per Alife e per l’intera comunità diocesana – un evento “carico di memoria e di fede, ricco di storia e affetto per noi”, come sottolinea anche don Cesare Tescione nelle pagine introduttive del testo.
Dalle pagine trapela la dedizione e la meticolosità dell’autore, il lavoro di ricerca, e la lettura del territorio alifano in cui si fondono dati storici e racconti della tradizione.

Il libro si suddivide in una sezione storica, una documentaria, e una serie di pagine tutte da “curiosare” perché aneddoti e dati inediti sono per il lettore un valore aggiunto alla propria conoscenza su Alife e San Sisto. Interessante l’apporto documentario notarile di cui abbiamo avuto un anticipo scientifico nel recente libro dell’architetto Katiuscia Marino sul patrimonio architettonico ecclesiastico dell’Antica diocesi di Alife, segno dell’interesse che da più parti si muove nei confronti della cultura locale per niente “ultima” rispetto ad altri contesti storici e sociali.

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