Nell’Orto di Johnny hanno fatto la loro comparsa i primi ortaggi, e non importa se il freddo dei giorni scorsi abbia danneggiato le patate: qui si continuerà a zappare, piantare, estirpare erbacce, dare acqua ai germogli perchè ciò che conta è la squadra, il lavoro condiviso, e soprattutto l’occasione di “normalità” offerta ai ragazzi diversamente abili protagonisti di questa esperienza di agricoltura sociale.
Nato dal partenariato tra le associazioni Umanità Nuova e Familiari Disagiati Psichici oggi l’orto va consolidando le sue radici: ieri ad Alvignano, in via Alifani, sul terreno messo a disposizione da Luigi Antonio Rossi, c’è stata la presentazione ufficiale del progetto, ormai attivo da alcuni mesi grazie ai tanti che vi lavorano e si sono appassionati a questa sfida. Sono i ragazzi del Servizio Civile dell’Associazione Umanità Nuova e i ragazzi diversamente abili che la stessa associazione, insieme ad altre, cura amorevolmente da anni.
Alla presenza di molti amici, e complice un bel pomeriggio di sole, la festa è stata tutta per loro, per questi nuovo contadini “valore aggiunto” al territorio, che pur non conoscendo di agricoltura hanno preso una zappa, si sono lasciati consigliare da qualche esperto e ora producono, ora vedono risultati fiorire dalla fatica quotidiana.
Sara, Anna, Barbara, Fabio, Carlo…questi solo alcuni dei nomi dei ragazzi, ieri, particolarmente sorridenti e coscienti che la festa sia stata per loro, per il traguardo che la gente normale definisce “inaspettato” da quelle mani.
“È la squadra a fare la differenza” ha più volte sottolineato Daniele Romano, presidente di Umanità Nuova. “È la nuova famiglia che ne è nata – quella tra i nostri ragazzi, i volontari del Servizio Civile, e la famiglia Rossi che ci ospita – ad aver fatto questo miracolo”.
Alla presenza del sindaco di Dragoni Silvio Lavornia (e presidente facente funzioni della Provincia di Caserta) e del vescovo di Alife-Caiazzo Mons. Valentino Di Cerbo, la presentazione dell’Orto di Johnny è stata l’occasione per spiegare alle istituzioni il valore necessario della sinergia tra Enti affinché realtà come queste trovino spazio, visibilità e diventino occasione costante e prassi consolidata per tanti altri giovani, anco di più in un territorio come l’Arto Casertano, o l’intera provincia di Caserta, a vocazione prevalentemente agricola.
La famiglia Rossi, che ha messo a disposizione la propria terra è l’esempio di come – per progetti così – sia fondamentale la generosità di spazi e luoghi per le attività: “Non chiediamo soldi, ma cose come queste” ha chiesto Romano a Lavornia, il quale ha ribadito la massima disponibilità e la sorpresa che Umanità Nuova sia stata la prima fino ad ora ad osare un’idea così e a fare richiesta di un “dono” diverso rispetto a quanto solitamente ci si aspetta dalla politica.
Continua…
Dall’Orto di Johnny presto nuovi aggiornamenti sulla festa di inaugurazione