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Piana di Monte Verna. La “città miracolata” ricorda l’evento del 21 maggio 1821

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Nunzia Cecere

Sabato 20 Maggio a partire dalle ore 20.30 presso la Chiesa Spirito Santo, i pianesi vivranno una particolare vigilia di preparazione alla festa del 21 dedicata all’Immacolata del Miracolo.
I giovani della Corale e Schola Cantorum  presenteranno al pubblico, per la prima volta, antichi inni dedicati alla Vergine miracolosa composti dal parroco Raffaele De Vivo alla fine del 1800 e recentemente musicati dal giovane musicista locale Giuseppe Cammarota.
La veglia musicale sarà animata dal Piccolo Coro dell’Immacolata, dal coro Lodare Maria, dalla corale Magnificat di Villa Santa Croce e dal coro gregoriano, di Caiazzo, Laudate Dominum.

Nel corso della serata si assisterà alla Solenne calata dalla nicchia dell’Immacolata con l’ausilio degli accollatori, e per la prima volta i fedeli potranno vedere il foto sul capo di Maria dal quale sgorgò il sudore miracoloso.
Verrà anche esposto l’antico manoscritto contenente la cronaca del miracolo e gli inni antichi.

Antica immagine taumaturga

A fine serata i giovani presenti saranno consacrati al cuore di Maria.
La tradizionale processione si terrà  il 21 maggio mattina; al rientro in chiesa, alle 11.00, sarà celebrata la Messa solenne.
Durante la messa della sera invece, alle 18.30, saranno i bambini nati nell’ultimo anno ad essere consacrati  al cuore immacolato di Maria.

Il miracolo / La storia
Era il 21 maggio del 1821; sin dal tardo pomeriggio di quel giorno, Piana fu flagellata da una violenta tempesta, che raggiunse la massima criticità in serata. Il popolo cercò riparo e conforto in chiesa e decise di esporre la statua dell’ Immacolata Concezione alla pubblica venerazione, ma gli uomini che calavano l’immagine si accorsero che era bagnata, pur essendo la nicchia in cui era custodita completamente asciutta.
Il parroco vide chiaramente che sul capo della Vergine era comparso un foro (tuttora visibile) dal quale sgorgava una sostanza acquosa che le bagnava testa e manto. Tale fenomeno si protrasse fino alle ore 24. Quella stessa notte giunse da Caiazzo il Vescovo Luigi Riccio insieme a due canonici, che, constatato il fenomeno prodigioso, affermò di trovarsi dinanzi ad un vero miracolo. Poco prima dell’alba, intorno alle 4 del mattino, il cielo ritornò sereno e la Madonna cessò di “sudare” (ndr).

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