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Maturità 2018, un esame per la vita. IL RACCONTO dei “diversi” protagonisti

Michela, Lavinia, Giovanni. Nomi e storie diverse in questo esame di maturità 2018. Dalla voce dei protagonisti il bilancio della "prova" e soprattutto quello di una fetta di vita

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Esami di maturità agli sgoccioli. Sono in corso in queste ore, in questi giorni le ultime prove orali, poi per i nostri studenti si apriranno nuove strade. E sarà un’altra storia.
Vogliamo raccontarvi questi ultimi attimi di vita tra i banchi, dalla voce di chi a settembre vi ritornerà nel ruolo di docente e si confronterà con altri giovani in formazione; e chi invece saluta la la propria aula, gli amici e il suo percorso di studio portando via un bagaglio di esperienza e al contempo donando alla società, in valori e identità,  il giovane un po’ più adulto che è diventato.
La parola a Michela Visone, docente di Lettere al Liceo Statale G. Galilei di Piedimonte Matese, in commissione d’esame; a Lavinia Onofrio, di Piedimonte Matese, nata con la sindrome Down, studentessa dell’Istituto alberghiero “Cappello” della stessa città; a Giovanni Di Pasquale di Pontelatone, studente del Liceo “Pizzi” di Capua.
Le loro voci si alternano in un susseguirsi di emozioni e belle esperienze che trovano sintesi in questi Esami ma attingono al vissuto, all’esperienza di scuola e di vita di ciascuno.

Prof.ssa Michela Visone: Per noi docenti gli Esami di Stato hanno in sé un fascino speciale, non sono mai uguali tra di loro, bensì sono sempre unici, come unici sono gli studenti che li sostengono. Per i ragazzi la tanto attesa “notte prima degli esami” arriva quasi all’improvviso, con tutto il suo fascino, le sue aspettative, il suo mistero, le sue paure. Molti sono i progetti per il futuro, alcuni studenti sono già sicuri delle scelte da compiere, altri sono ancora incerti, altri ancora hanno già vinto un concorso o l’ammissione all’università.

Lavinia con le sorelline Nicoletta e Maria Michela

Lavinia Onofrio: Il tema della mia tesina d’esame è stato L’Olio; ho scelto questo argomento quando un giorno ho letto che tra le infinite qualità e positive caratteristiche, l’olio è considerato una “biodiverstà”, … di fatto, al pari di come anch’io mi sento di essere, “una persona biodiversa e speciale”, … ed in senso assai positivo, s’intende!

Giovanni, a sinistra, è con don Paolo Vitale

Giovanni Di Pasquale: Io ho scelto come argomento del mio esame Il sentimento religioso. E facendo riferimento alle parole di un professore durante l’anno “Preparatevi su ciò che vi piacerebbe raccontarvi…” ho scelto di parlare di questo, includendo la mia esperienza di fede. Una cosa tosta, da cui molti tra i miei coetanei si tengono alla larga…e che per certi aspetti mi fa “diverso” dagli altri della classe.

Prof.ssa Visone: Durante il tempo degli esami, ci sorprende dei nostri studenti, la capacità di sapersi arrangiare, per alcuni; la capacità di fare meglio di come si è sempre fatto, per altri, con l’unico scopo di portare a casa un risultato abbastanza o pienamente soddisfacente. Per alcuni conta la schiettezza, per altri la furbizia, il sapere essere, il provarci; per altri ancora è fondamentale dimostrare il sapere acquisito, le abilità e le competenze.
Com’è avvenuto in questi giorni, alcuni hanno dimostrato un approccio critico ai saperi, molto personale e intellettualmente rivisitato partendo dalle categorie conoscitive apprese; altri hanno rivelato una conoscenza scolastica; altri una spiccata intelligenza da coltivare e mettere in campo; altri ancora hanno messo in campo competenze inaspettate o, per dirla meglio, una competenza finalmente riconosciuta.

Lavinia: Già per l’esame di qualifica, al termine del III anno, preparai un elaborato sull’olio: nella mia famiglia, sia i nonni materni che paterni producevano olio, per cui non mi è stato difficile raccontare le qualità, le tradizioni locali e la cultura di questo prodotto e tutti i vantaggi di una pianta e di un prodotto così ricco.

Giovanni: Molte volte in questi giorni mi sono sentito chiedere come mai avessi scelto la fede come argomento del mio esame…
Fin dall’inizio del V anno, quando in classe si parlava della prova finale, ci veniva detto dai professori che dovevamo presentare qualcosa che fosse significativo per noi, qualcosa di personale e che in qualche modo ci rappresentasse. Ho scelto questo argomento perchè la fede rappresenta una parte fondamentale della mia vita.

Prof.ssa Visone: Un momento unico nella vita di ogni studente che lascia la consapevolezza che ognuno è artefice della propria vita, di come la si costruisce giorno dopo giorno. Nell’immediato, si sa, resta la liberazione del peso portato per cinque anni; nel tempo resta il ricordo della spensieratezza dell’età adolescenziale.

Lavinia: Come è noto, tra gli elementi di forza dell’Olivicoltura in Campania, spiccano la varietà e la diversificazione delle coltivazioni, tant’è che, in base ad una recente Ricerca dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, la Campania registra ben oltre 60 varietà di olive autoctone, un caso unico in tutta italia. Il segreto è tutta nella biodiversità di un territorio vasto e ricco di tradizione, con piante d’olivo piantate in ambienti diversissimi come le zone marine della Costiera Amalfitana e  rilievi dell’Irpinia, o le colline delle province di Napoli, Benevento e Caserta. Da queste “biodiversità”, parola guida della mia tesina d’esame nascono pertanto le numerose “eccellenze locali”…

Giovanni: La fede è pura espressione di ciò che di più prezioso abbiamo nella nostra vita, ovvero l’amore.
Giovanni ha messo in un video le sue parole, e mentre scorre il testo, una foto lo ritrae di spalle, nei pressi del campanile di Santa Maria Occorrevole a Piedimonte Matese, mentre lui guarda in avanti, guarda oltre…

Prof.ssa Visone: Auguro ai miei studenti e a tutti gli altri di rimanere «belli dentro» come lo sono sempre stati; schietti e combattivi, polemici e riflessivi, geniali e spensierati. Come ci ha ricordato il Santo Padre, nella scuola non si imparano soltanto conoscenze e contenuti, ma si  imparano abitudini e valori, quelli della propria  terra natia. Auguro a tutti gli studenti loro di portare con sé l’educazione al vero, al bene, al bello che ha caratterizzato la propria formazione scolastica.

Lavinia: L’esame che ho appena superato, ma anche l’intero percorso di studio che ho affrontato all’alberghiero mi ha dato tanto, mi ha fatto crescere molto. E questo lo devo a tutte le persone che mi sono state accanto in questi anni: i miei genitori, Fortunata ed Antonio, le mie sorelline Nicoletta e Maria Michela e la mia cugina Paola; la mia insegnante Carmen sempre di sostegno al mio fianco, i compagni di classe e tutti gli altri Professori. Un grazie particolare ai miei amici più grandi: Emilia, Danilo, Maria Franca, Raffaella, Sabina, e Marianna e in ultimo a Lucia che nei caldi e freddi pomeriggi condivisi negli ultimi cinque anni, sempre mi ha aperto la porta della sua casa per aiutarmi nello studio dedicandomi tempo, ascolto e affetto. Non posso non pensare a Zia Elvia, e Nonna Nicolina, che  da poco sono volate in cielo: a loro dedico il mio pensiero più prezioso, proprio come prezioso è l’olio.

Giovanni: Oggi è diventato estremamente urgente amarsi, come anche dice Roberto Benigni perchè l’amore combacia con il significato di tutte le cose: la felicità. Ognuno di noi dovrebbe cercarla ogni giorno… Lo auguro a me stesso e a tutte le persone in ricerca, a tutti coloro che credono, nella vita, di poter essere “diversi” perchè coraggiosi di raccontare il proprio sentimento, anche quello di fede.

 

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