Home Territorio Piedimonte Matese. “La prossima a destra”, presentato il libro di Storace

Piedimonte Matese. “La prossima a destra”, presentato il libro di Storace

Presentato, domenica scorsa, nella Biblioteca comunale di Piedimonte, il libro di Francesco Storace, esponente della Destra, già parlamentare ex ministro e presidente della Commissione parlamentare di vigilanza RAI

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Michele Martuscelli – “Questo è un progetto politico che serve a dare una speranza di serietà all’Italia e, chiunque ci sta, viene sotto queste insegne non è la Destra a portarle sotto insegne altrui come è avvenuto in un recente passato”. Una prima volta a Piedimonte da militante semplice (tempo fa venne Alemanno da ministro) per Francesco  Storace, esponente nazionale di spicco della Destra, già parlamentare ex ministro e presidente della Commissione parlamentare di vigilanza RAI nella sala della biblioteca comunale. Tracce della sua esperienza e testimonianza sono contenute nel libro presentato La prossima a destra.

Il progetto di cui si fa sostenitore è quello dei Fratelli d’Italia guidato da Giorgia Meloni. Tanti i riferimenti all’attualità politica, ma numerosi – come i tanti appunti messi sul taccuino – alla storia della Destra italiana e delle sue tappe (in particolare le riflessioni su AN che lasciò in polemica per il disegno finiano neo-moderato) con gli insegnamenti – moniti che porta con sé da sempre, come, con puntualità e dettagli, ha fatto Storace. Lo spunto lo dava il titolo dell’incontro (“la nostalgia dell’avvenire”) organizzato dal vivace e combattivo circolo locale di Fratelli d’Italia che ha riunito generazioni di militanti, ex amministratori, sostenitori della Destra locale. Un calore (quasi due ore di interventi) che è piaciuto molto all’ex presidente della vigilanza Rai che ha tracciato un partito social -anche in termini di comunicazione – ma fatto soprattutto di militanze ed energie reali sui territori, perché “l’esclusività dei rapporti non passa per i social: una destra che non galleggi”, ha dichiarato nel suo articolato intervento in cui centrale è stato il passo sul potere citando l’esempio di Almirante, il rifondatore e leader più amato della Destra italiana quando ha fatto riferimento alla scelta di stare a destra nell’epoca delle sirene democristiane e “di non stare al potere”. Quindi con il primo monito: “Con AN, in cui l’incantesimo della nostra storia si è interrotto, sembrava che il potere fosse l’unica cosa per cui vale la pena di fare politica. Io voglio raggiungerlo ma senza snaturare le nostre idee la nostra storia, raccontando cose nuove ma nel solco della nostra continuità ideale”. Uno schema dinamico di rimbalzi dialettici tra passato e presente molto efficace quello usato da Storace: “Altri sono sembrati e sembrano prendere la nostra eredità e le nostre parole d’ordine: partitocrazia, anticomunismo, difesa dei confini, immigrazione “sono nostre parole d’ordine da sempre richiamando le esperienze bossiane, berlusconiane fino ai colori gialloverdi di oggi con cui la destra deve misurarsi: “è uno stile che dobbiamo trasmettere, non una moda stare a destra” criticando gli eccessi meditatici di Salvini rispetto alla sobrietà almirantiana.

“Abbiamo il diritto di dare continuità alla nostra storia ma tutto possiamo fare fuorché che apparire innamorati del potere. Perciò sono al fianco della battaglia che sta facendo. Giorgia Meloni e l’alternativa al governo che sta deludendo i cittadini è la lotta politica”. Un avvio del suo intervento partito con la piena attualità in riferimento all’arresto del terrorista Battisti: “qui c’è riunito un pezzo d’Italia che ha le carte in regola, perché sono quelle che il terrorismo comunista lo hanno avuto di fronte ricordando i militanti – spesso molto giovani – uccisi. Dobbiamo essere felici di quello che è successo ma – ecco nostro gloriosa militanza – dobbiamo vigilare per il pellegrinaggio di parlamentari che andranno a trovarli. Li dovremo odiare perché con un privilegio vai a portare solidarietà ad un criminale che è scappato e ha irriso la nostra patria”. Un dibattito in cui si sono alternati vari esponenti ed iscritti raccontando le rispettive esperienze su diversi ambiti tematici: quelli della fiamma – diario di viaggio con Michele Tacchetti, Giampaolo Boggia e Ranieri Gaetani d’Aragona (la stagione d’oro ed il parlamento sfiorato); “destra di governo e destra di popolo” con Giovanni Ferrante e Francesco Ventriglia ed infine le  nuove generazioni con Diego Della Vecchia, Melania Zappa, coordinatrice cittadina, e Sara Petella consigliere comunale di opposizione. Presenti anche Gimmi Cangiano ed il presidente provinciale Enzo Pagano che sarà tra i candidati alle prossime elezioni europee. Tra gli organizzatori Andrea Boggia. Presente in sala l’ex sindaco e deputato Carlo Sarro.

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