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Piedimonte Matese saluta il cavaliere Stefano Micelli

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Questi sono gli uomini da non dimenticare; questi sono testimoni da non lasciar partire…
Se la morte separa, il valore resta e il ricordo di loro si prova a tenerlo in vita e condividerlo perché il bell’esempio mostrato sia contagioso.
Vogliono questo i tanti cittadini di Piedimonte Matese che in queste ore piangono (ma è un pianto che si carica di orgoglio) il cavaliere Stefano Micelli, scomparso ieri all’età di 96 anni.
Di lui il ricordo che alterna la solare quotidianità alla solennità severa ed emozionata ogni qualvolta è stato chiamato, da protagonista, a rappresentare e raccontare la Storia d’Italia.

Vederlo in divisa da marinaio in occasione di cerimonie commemorative ci ha abituati a pensare non solo all’Italia impervia delle montagne e delle distrutte e riedificate città vissute dai nostri giovani soldati di un tempo, ma anche al Paese assolato e agitato del mare, aperto e senza confini, lì dove lo sguardo ti impone di guardare lontano, di aprire vedute e prospettive.

Di lui corre il ricordo di uomo di fede e di relazioni: la parrocchia di Agp ha menzionato la sua fedele sua appartenenza al circolo Piergiorgio Frassati; la sezione cittadina “Combattenti e Reduci” alla notizia della sua morte ha prontamente manifestato gratitudine e riconoscenza per il servizio reso all’Italia e alla comunità.
I funerali saranno celebrati oggi pomeriggio (8 ottobre) alle 15.00 nella chiesa parrocchiale di Ave Gratia Plena. 

 Cenni biografici 
Nato il 22 settembre 1923, non ancora diciottenne Stefano Michelli si arruola nella Marina Militare, vincendo le resistenze della mamma…
A Gaeta supera le visite mediche e di lì è designato a Pola, capoluogo storico dell’Istria, all’epoca nei confini italiani. Qui partecipa al primo addestramento per poi imbarcarsi sulla “sua” prima nave, il veliero scuola “Marco Polo”.
Seguono gli anni della Seconda guerra mondiale e l’ininterrotto servizio durato 35 anni passando tra le città di Napoli, Taranto, Brindisi, Venezia, tanto sulla terraferma quanto stabilmente in mare.

Il secondo alla sinistra dell’ex sindaco Vincenzo Cappello, con basco e medaglie al petto in occasione di una cerimonia di commemorazione dei Caduti di tutte le guerre

Il 23 settembre 1976 arriva per lui il “foglio di congendo” perchè ogni militare è “in divisa” per sempre e per lui non esiste effettivo riposo. i riconoscimenti non tardano ad arrivare tanto che il 13 ottobre 1982, l’allorap presidente della Repubblica Sandro Pertini firma il decreto che lo nomina Ufficiale Guardiamarina.
Gli anni del riposo corrispondono al tempo della famiglia, della testimonianza storica: quanti alunni della Città di Piedimonte Matese hanno potuto ascoltare dalla sua voce i racconti dell’Italia di un tempo; quante commemorazioni dei caduti delle guerre lo hanno visto fiero con il tricolore e una parola di valore spesa, anche con l’avanzare dell’età, per la sua Italia…!

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