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Covid-19/ Chiese della Campania. Riprendono le attività in presenza: “prudenza e coraggio creativo”, l’appello dei Vescovi

Attenzione costante all'andamento dell'epidemia in Italia: evitare che si radichi l'idea di poter sempre seguire la Messa in tv

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Graduale ripresa delle attività in presenza e funerali in chiesa anche alle persone decedute per Covid: sono queste alcune delle indicazioni di carattere pratico che i vescovi della Campania affidano ad una lettera ai sacerdoti, ai religiosi, gli operatori pastorali e ai fedeli tutti…
“Con prudenza e coraggio creativo” è il titolo del documento che in queste ore sta raggiungendo i territori ma che vuole essere soprattutto motivo di accompagnamento spirituale in questa nuova e diversa fase dell’epidemia da Covid19.

La curva dei contagi tendenzialmente in discesa che consente alle Regioni d’Italia maggiore movimento e la ripresa di alcune attività, permette anche alla Chiesa di tirare un sospiro di sollievo recuperando la dimensione prioritaria della condivisione, dell’incontro, del legame. Tutti gli spazi formativi (catechesi, celebrazioni, momenti associativi…) hanno subito forti limitazioni ma lì dove la pastorale ha saputo reinventarsi e dove gli strumenti multimediali hanno consentito di tenere vivi i contatti, non sono mancate positive esperienza di chiesa; diversamente è accaduto per quanti hanno deciso di attendere la fine di questi difficile momento rischiando di smarrire l’ideale evangelico racchiuso nell’esperienza della comunione. A tal proposito infatti scrivono i vescovi della Campania: “La crisi del Covid è stata come uno specchio per la Chiesa; essa ha rivelato quel che esisteva già: da una parte, la cura degli altri, il dinamismo, la creatività, ma, dall’altra anche l’inerzia, il ripiegamento su di sé, l’immobilismo davanti a nuove sfide. In questa “notte” in cui la vita delle nostre comunità è ancora parzialmente bloccata, restiamo ammirati di molti di voi che hanno cercato di non perdere i contatti con i fedeli, anche attraverso forme nuove e creative…”.

Una creatività che tuttavia necessita di ancor più dettagli, di maggiore forza nel linguaggio e nelle idee: un banco di prova difficile per la Chiesa che ha visto sacerdoti e collaboratori pastorali confrontarsi con una nuova esperienza di narrazione della fede e contatti spirituali e nuovi linguaggi per arrivare al cuore delle persone…

Ora è tempo di riprendere “con prudenza e coraggio creativo” le attività di formazione, di catechesi, di preghiera, ma pur sempre nell’assoluto e rigoroso rispetto delle norme anticontagio che il Governo italiano non smette di ricordare, equilibrando forme “in presenzae la modalità online” con il pensiero costantemente rivolto all‘evoluzione della epidemia; ai sacerdoti in particolare è richiesto concreta vicinanza agli ammalati e alle famiglie nel lutto; a tutti è ricordato il valore centrale della messa domenicale in presenza evitando che si radichi nella mentalità corrente la partecipazione alla celebrazione eucaristica attraverso i canali televisivi e telematici.

Le parole dei vescovi campani, sono precedute, nel caso della Diocesi di Alife-Caiazzo, da quelle del vescovo mons. Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico il quale richiamando il percorso condiviso con la comunità durante i mesi più drammatici della pandemia, ricorda quale stile abbia lui individuato e costantemente suggerito ai fedeli: la “speranza come sentiero privilegiato per sostenere impegni e responsabilità. Una speranza che ha il nome e il volto di Gesù Cristo, il Signore. Abbiamo potuto riscontrare i segni della Sua presenza in molti gesti che sono divenuti il sostegno, spirituale e materiale, delle nostre Comunità…”.

> SCARICA (pdf) la lettera di Mons. Piazza e la lettera dei Vescovi della Campania

Su queste esortazioni, prende lentamente il cammino verso un nuovo tempo, diverso dal precedente, ma che di quello passato porta con sé la ricchezza e l’esclusivo patrimonio di fede, di spiritualità, di profezia che è nella piccola Chiesa locale affidata ai sacerdoti e ai loro collaboratori. È tempo di uscita…

Carissimi,
dopo aver accompagnato con paterna premura il cammino della nostra Chiesa locale in questo difficile periodo segnato dalla pandemia virale, ho spesso sollecitato tutti voi alla speranza come sentiero privilegiato per sostenere impegni e responsabilità. Una speranza che ha il nome e il volto di Gesù Cristo, il Signore. Abbiamo potuto riscontrare i segni della Sua presenza in molti gesti che sono divenuti il sostegno, spirituale e materiale, delle nostre Comunità. Ho spesso invitato alla prudenza creativa, rispettosa delle indicazioni mirate alla tutela della salute comune, ma aperta alla necessità di non vedere lacerata del tutto la trama delle relazioni ecclesiali e sociali, appunto per dare continuità al cammino umano e cristiano del nostro Territorio.

Ora, a nome della fraternità collegiale dell’episcopato campano, rivolgo a tutti voi la voce condivisa di un rinnovato impegno ecclesiale che sia sempre più sostegno e riferimento certo per continuare a camminare sul sentiero difficile di una ancora portatrice di incertezza e rischio. È la parola fiduciosa della speranza che riconosce il grande impegno profuso e che sollecita nuova e mirata generosità per concretizzare e sviluppare gli sforzi fin qui compiuti. È la parola affettuosa e paterna che promana dal fondamento della Parola di Dio: luce per una lettura sapienziale della vita e linfa vitale per il corpo ecclesiale.

Nel rivolgere a tutti voi questo accorato messaggio dell’episcopato campano, desidero affidare le nostre Comunità alla cura materna di Maria e alla intercessione dei nostri santi Patroni.

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