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“Dona un pasto per l’Ucraina”. Tutti possono partecipare, parte la catena di solidarietà della Diocesi di Alife-Caiazzo

Accogliendo l'invito di Papa Francesco, il vescovo Mons. Giacomo Cirulli affida alla Caritas delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo una raccolta speciale per sostenere le esigenze dell'Ucraina: il 2 marzo donare la somma equivalente di un pasto

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Mobilitazione per il popolo ucraino. Le Diocesi di Alife-Caiazzo e Teano-Calvi lanciano l’iniziativa “Dona un pasto per l’Ucraina” e tramite le Caritas diocesane propongono una speciale raccolta di offerte il 2 marzo: ognuno potrà donare in parrocchia una piccola somma in denaro corrispondente a quella di un pasto; sarà cura delle Caritas interagire con Caritas italiana per garantire l’assistenza necessaria alle popolazioni ferite dalla guerra.

Mercoledì delle Ceneri, giornata solitamente dedicata al digiuno, quest’anno rappresenta un momento di preghiera corale per chiedere a Dio il dono della pace in Ucraina, vittima da pochi giorni dell’invasione russa. Papa Francesco ha fatto appello a tutti i credenti e non credenti e trovato largo consenso nel mondo sociale e politico internazionale perché all’”insensatezza diabolica della violenza” si risponde con le armi di Dio, “la preghiera e il digiuno”.

Intanto mentre il mondo guarda con il fiato sospeso i tavoli dei negoziati sperando in un dietrofront dell’esercito russo, non si arresta la rete di solidarietà a favore della popolazione ucraina che vede già ridotto l’uso di beni di prima necessità. Da più parti nella Chiesa e nel mondo laico si stanno muovendo iniziative per inviare tra la popolazione cibi, vestiario, farmaci, beni di prima necessità; su questa linea si pone l’iniziativa del Vescovo Mons. Giacomo Cirulli che in collaborazione che le Caritas delle Diocesi da lui guidate ha proposto una speciale raccolta di offerte in denaro per il Mercoledì delle Ceneri: il digiuno dei fedeli, oltre a rappresentare un’offerta a Dio, corrisponderà simbolicamente ad un pasto donato ai fratelli dell’Ucraina; tutti infatti potranno recarsi in parrocchia e lasciare una somma in denaro corrispondente alla spesa media per un pasto giornaliero. Successivamente le Caritas invieranno a Caritas italiana la somma scaturita dalla generosità della gente.

Quella del 2 marzo resta una data-simbolo: chiunque sarà impossibilitato questo giorno, anche in quelli successivi, motivando il gesto, potrà fare la propria offerta.

Scarica la Lettera del Vescovo Mons. Giacomo Cirulli 

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